CorSport: se Insigne si è affidato a Raiola vuol dire che vuole andar via
Nel calcio moderno, non c’è più spazio per i muri. Meglio chiudere un rapporto inaridito che farlo perdurare danneggiando tutti

Sul Corriere dello Sport, Roberto Perrone si sofferma sugli strani casi di Chiesa e Insigne. Entrambi sono più bandiere in Nazionale che nei loro rispettivi club.
Scrive Perrone:
“La vicenda umana e professionale di Chiesa e Insigne, premiata ditta in azzurro, in crisi nei club, dimostra, al di là di analisi campanilistiche, che è meglio un sanguinoso addio di un romantico equivoco”.
Entrambi i calciatori sono stati vicini ad andarsene da Firenze e Napoli. Insigne, tra l’altro, sottolinea Perrone, sia nel campionato scorso che in questo, ha avuto diverse incomprensioni con i suoi tifosi.
“Il suo manager è Mino Raiola, in assoluto il procuratore più ‘cambista’ che c’è in giro. Non ti affidi a lui se vuoi rimanere dove stai”.
Le vicende di Chiesa e Insigne sono emblematiche di come
“nel calcio moderno, non c’è più spazio per i muri. Meglio chiudere un rapporto inaridito che farlo perdurare danneggiando tutte le parti in causa. Non vale solo dal lato giocatore-società, ma anche dall’altro, società-giocatore”.
Perrone fa l’esempio dell’Inter. Tutti si son chiesti se fosse davvero redditizio che Marotta e Conte escludessero dal progetto Icardi e Nainggolan. Ma adesso sembra che a fine stagione, se continuerà così, il club nerazzurro avrà anche un ritorno economico.
“L’Inter, unita e senza pietre d’inciampo, chiunque le abbia messe, è l’unico antidoto alla noia della Serie A”.