Ha parlato con i calciatori e ristabilito la sua autorità, ha confermato la sua intransigenza ma aperto ad una riconciliazione futura
Aurelio De Laurentiis si è comportato come un padre, scrive Antonio Giordano sul Corriere dello Sport nel suo commento all’incontro di ieri tra il presidente e i calciatori. È rimasto più di venti giorni in silenzio e poi ha elargito sia schiaffi che carezze. Ha ignorato le telefonate dei calciatori,
“ha evitato che quella rivolta venisse banalizzata e quindi sistemata nel catalogo delle sciocchezze giovanili”,
poi è intervenuto, con un
“discorso frontale, con fendenti che hanno fatto più male delle multe, e strategia dialettica infarcita da cucchiaini di miele per lanciarsi in un futuro conciliante, da condividere sotto ad un albero di Natale illuminato a festa”.
Al compromesso forse si potrà arrivare più in là, ma per ora il presidente
“ha ristabilito rigorosamente l’autorità, ha sistemato il Napoli al centro del villaggio, ha confermato la propria intransigenza e poi anche offerto la riapertura della finestra su una riconciliazione che di fatto dovrà essere tangibilmente sostenuta da un comportamento irreprensibile, anche in campo, che non dipenderà esclusivamente dai risultati”.
Insomma, si può anche sbagliare, ma poi si deve rimediare e ricominciare tutti assieme
“ma senza far finta che sia successo nulla”
