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CorSport: Ancelotti si rassegni. Giacomelli non avrebbe cambiato idea, al Var. Ha deciso Banti

Gli arbitri vedono il Var come una minaccia, qualcosa che fa perdere loro la sovranità e che li costringe ad accettare l’idea di una sfiducia

CorSport: Ancelotti si rassegni. Giacomelli non avrebbe cambiato idea, al Var. Ha deciso Banti

In sette giorni tre arbitri hanno deciso il risultato di una partita vedendo in campo qualcosa che alla maggioranza delle persone è sembrata assurda, scrive Angelo Carotenuto sul Corriere dello Sport. Con la differenza che, in uno dei due casi, quello che ha avuto come protagonista lo scozzese Collum (Roma-Borussia), non c’era l’aiuto della tecnologia. Negli altri due, ovvero Guida per Fiorentina-Lazio e Giacomelli per Napoli-Atalanta, le immagini ci sarebbero state, ma gli arbitri hanno deciso di non guardarle.

Un passo indietro

È come riportare il pubblico indietro di tre anni. Prima, gli spettatori, da casa, vedevano un fallo in area non fischiato dall’arbitro e non capivano. Adesso, vedono un rigore non dato, sanno che esistono le immagini del Var, e non capiscono due volte.

Di fronte al placcaggio di Kjaer su Llorente tutti, dalla Bbc al Guardian a So Foot, sono rimasti increduli di fronte al fatto che sia accaduto proprio in Italia, uno dei paesi piloti in cui è stato introdotto il Var.

Gli arbitri divisi su Giacomelli

L’establishment arbitrale è diviso. Nicchi e Rizzoli pensano che Giacomelli abbia agito bene e che l’unico errore della giornata di campionato sia quello del rosso a Fazio in Udinese-Roma. Ritengono che la decisione di Giacomelli (e di Banti al Var) sia stata giusta perché il fallo in area è di Llorente ma non colgono il paradosso della tesi, perché, in questo modo, i gesti ignorati da Giacomelli diventano due. Se il fallo era di Llorente, avrebbe dovuto essere fischiata la punizione per l’Atalanta. Se invece il fallo era di Kjaer, avrebbe dovuto essere assegnato rigore al Napoli.

C’è solo una terza possibilità, e cioè che Giacomelli abbia fatto procedere l’azione giudicando entrambi gli episodi irrilevanti. Ma a quel punto doveva intervenire Banti al Var.

Ha deciso Banti

Dunque, scrive Carotenuto, Ancelotti se ne faccia una ragione. Se pure Giacomelli fosse andato al Var, sarebbe tornato sul campo con la stessa idea, e cioè che era fallo di Llorente.

“Perché così ha deciso Banti, più anziano, più esperto, in grado di esercitare sudditanza. La percezione di un arbitro che va al monitor è ancora quella di chi sta dichiarando un errore, non di chi ne sta evitando uno più grande”.

Il dibattito sul Var

Il dibattito sul Var va avanti da tre anni con modalità diverse. Il primo anno c’era chi lo vedeva come una sorta di Robin Hood e chi invece “aveva posizioni da difendere” e lo vedeva come un nemico. Il secondo anno il dibattito è stato tra chi voleva più Var e chi ne voleva mano. Ora siamo entrati in una nuova dimensione, ovvero quando usarlo, se poche volte, spesso, sempre, o quando vogliamo noi.

Al primo anno di Var in Italia ci furono 39 rigori nelle prime 8 giornate. L’anno scorso furono 13, molti dei quali irrazionali, figli di un protocollo che confonde e provoca difformità di giudizio.

Nell’ultimo anno quattro arbitri sono stati fermati per errori giudicati gravi: Massa, Valeri, Fabbri e Abisso. Lo spirito originale con cui è stato introdotto il Var era di garantire all’arbitro di prendere decisioni sulle immagini che non poteva vedere in campo e che invece i telespettatori potevano vedere da casa.

“Tutta la giostra costruita intorno – il protocollo, il Var, l’Avar – è burocrazia, gestione del potere, rendite di posizione”.

Gli arbitri temono la moviola

Gli arbitri non vogliono concedere agli allenatori la possibilità di avere una o due chiamate al Var a partita, per loro sarebbe come cedere una parte di sovranità e “accettare l’idea di una sfiducia”.

A questo punto non resta che aspettare la Var Room promessa da Nicchi per il girone di ritorno. Ha promesso che si potrà interagire dando informazioni agli utenti e che, a fine partita, il designatore saprà perché sono state prese delle decisioni piuttosto che altre, avendo a disposizione tutte le sale. Ha parlato di svolta epocale.

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