È chiaro che la sua assenza quella sera abbia creato il caos e portato a reazioni eccessive, come ammesso dai calciatori
Meno di uno ieri per il chiarimento tra il presidente De Laurentiis e la squadra. La pace è stat fatta, ma senza che la posizione del patron fosse cambiata. Lui ha teso la mano, scrive il Corriere del Mezzogiorno, e i calciatori l’hanno presa ammettendo le proprie colpe
La squadra si è pentita per l’ammutinamento, alcuni giocatori anche nelle scorse settimane in privato si sono rivelati pronti a chiedere scusa attraverso dei messaggi inviati al presidente per il gesto compiuto dopo Napoli-Salisburgo ma hanno provato a chiedere un forte sconto, cioè che la percentuale della riduzione sulla mensilità lorda fosse abbassata dal 25% al 5%.
Tutto il caos del post partita di Salisburgo è nato per l’assenza negli spogliatoio del presidente, con cui i calciatori non si sono potuti personalmente confrontare. Il vuoto della presenza ha mandato in confusione la squadra che ha più volte tentato di raggiungerlo al telefono senza fortuna
De Laurentiis ha chiarito alla squadra anche i motivi per cui la sera del 5 novembre non ha risposto alle telefonate e non si è recato nello spogliatoio, era impegnato con Alexsander Ceferin e Giorgio Marchetti, presidente e segretario generale della Uefa.
