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La Gazzetta: se si creano mille casi sui falli di mano, torna la discrezionalità

Troppi distinguo, scrive il quotidiano che prende spunto dal discusso fallo di mano di De Ligt per cui Irrati non ha concesso il rigore contro la Juventus

La Gazzetta: se si creano mille casi sui falli di mano, torna la discrezionalità
Foto dal blog di Luca Marelli

Falli di mano, quanta confusione.

Quello che un tempo era semplice da capire, ma anche facile da sbagliare, ora è diventato più difficile da sbagliare, ma anche difficilissimo da capire: come il fallo di mano.

Questo l’incipit del commento della Gazzetta dello Sport sui casi dell’ultimo week end calcistico, prima fra tutti quello relativo al tocco in area di De Ligt in Juve-Bologna. Dal momento che l’episodio ha diviso non poco giornalisti ed esperti, la domanda che sorge spontanea “quanti conoscono il nuovo regolamento nei minimi particolari?” Un regolamento che darebbe ragione ad Irrati nel caso specifico e che spiega altre situazioni avvenute nella stessa partita. Dai commenti, sottolinea la Gazzetta, si capisce che molti tifosi, allenatori e dirigenti, non conoscono bene il regolamento, ma forse anche qualche arbitro

È giusto togliere eccessiva discrezionalità all’arbitro, ma stando attenti a non creare mille casi diversi da dover interpretare altrimenti, paradossalmente, la discrezionalità ritorna…

Forse si potrebbe chiedere ai direttori di gara di spiegare le proprie scelte al termine della partita, di sicuro ci saranno cose da rivedere la termine di questo campionato.

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