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Crosetti: la vittoria di Brigid col ciuffetto al vento emoziona di più

Su Repubblica. Il record della Kosgei, col numero mezzo staccato che le svolazza sulla schiena, rappresenta il fascino antico della fatica

Crosetti: la vittoria di Brigid col ciuffetto al vento emoziona di più

Su Repubblica Maurizio Crosetti scrive degli ultimi due record registrati nella maratona, quello di Eliud Kipchoge tra i laser verdi e quello di Brigid Kosgei dentro una gara vera.

“Lei omologata, lui no. Lui nell’esperimento di realtà aumentata, lei col numero mezzo staccato che le svolazza sulla schiena. Lui in maglietta bianca tra le “lepri” in nero, ormai è lo sponsor che si trasmuta in coreografia, lei con le scarpette rosa (lui, bioniche) e un ciuffo di capelli trattenuti dall’elastico”.

Lei è la prima donna al mondo che si tiene sotto le due ore e un quarto. Lui il primo uomo al mondo sotto le due ore. Sono

“le figure davvero leggendarie attraversano il tempo lasciandolo lì immobile, a guardare”.

Ma quale dei due è più record? Si chiede Crosetti.

“È legittimo inorridire da puristi di fronte alla teoria di gregari che chiudono il vento al campione, portandolo nel corridoio fluido dove comunque ci sarà una piccola morte ad aspettarlo a ogni metro di corsa? È giusto non sapersi decidere tra impresa epocale e memorabile carnevalata in streaming?”

Forse sì, forse no, conclude. È come non voler accettare che Ronaldo non è solo un calciatore globale ma una holding che fa rovesciate.

Anche se lo sport oggi “è materia da automi”, la sua densità emotiva, fisica, narrativa e romantica resiste, scrive Crosetti. Che ammette che la vittoria di Brigid col ciuffetto al vento emoziona di più.

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