Il quotidiano ripercorre l’assemblea della Lega. Nessuna busta è stata mai aperta, si passò direttamente all’acclamazione. I verbali in mano alla Procura Federale
Il Corriere della Sera svela come andò quel 19 marzo nell’assemblea della Lega in cui fGaetano Micciché fu eletto presidente. I verbali di quella riunione, insieme alle registrazioni audio sono adesso al vaglio della Procura Federale, dopo le accuse di Preziosi.
Prima anomalia, le dichiarazioni di Malagò prima della votazione
«Gaetano mi ha riferito che per evitare condizionamenti preferisce non essere presente. Quando la sua elezione sarà completata vi raggiungerà per abbracciarvi»
Ma le stranezze di quell’assemblea furono molte altre come sottolinea il Corriere
In avvio l’approvazione del nuovo statuto, con la formula individuata dal vice-commissario Paolo Nicoletti e che rende possibile l’elezione di Micciché, membro del consiglio di amministrazione di Rcs
A questo punto ci fu un attimo di perplessità con il presidente del Napoli, De Laurentiis, e della Lazio, Lotito, che fecero notare l’eccessiva fretta nell’approvazione di questa norma.
Il commissario chiede di votare per acclamazione ma il presidente del Collegio dei Revisori Ezio Simonelli fa notare che si debba procedere a scrutinio segreto.
Dopo il voto le carte in tavola cambiano ancora, prima che si sia proceduto allo spoglio dei voti, Baldissoni domanda se qualcuno abbia votato contro. Malagò si interroga sulla regolarità della cosa, ma interviene Nicoletti che ha delega sulle questioni giuridiche
«Diverso è il voto di rinuncia allo scrutinio segreto. Ma se ognuno di voi individualmente dice quello che ha votato e consegna la scheda …questa però è una scelta individuale».
Si termina dunque con un’acclamazione plebiscitaria di Micciché senza che le schede vengano aperte.
