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Sole 24 Ore: per rifare gli stadi italiani servono 2,5 miliardi

I benefici per l’economia pari a 9 miliardi. 2600 nuovi posti di lavoro. Sono alcuni dei dati del “Terzo Osservatorio sulla sostenibilità e sulla sicurezza”, di Scenari Immobiliari e Johnson Controls

Sole 24 Ore: per rifare gli stadi italiani servono 2,5 miliardi

Per riqualificare gli stadi italiani, serviranno 2,5 miliardi di euro di investimenti nei prossimi dieci anni. I benefici per l’economia saranno pari a 9 miliardi e saranno creati 2.600 posti di lavoro.

Sono alcuni dei dati del “Terzo Osservatorio sulla sostenibilità e sulla sicurezza”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Johnson Controls pubblicati oggi su Il Sole 24 Ore.

È stato presentato ieri, nel corso di un Forum a Santa Margherita Ligure.

Gli stadi sono capaci di generare benefici territoriali ed economici, sono un’opportunità importante per gli investimenti immobiliari di medio-lungo periodo in Italia.

Il managing director Johnson Controls Italia dichiara:

“Il comparto trainante che promuove l’intero multi-settore è quello delle infrastrutture sportive della serie A: i 700 milioni di euro necessari per ammodernarli sono l’investimento, in valori assoluti minore, che può generare ricadute e ricavi superiori anche in settori non strettamente dipendenti da quello sportivo”.

L’età media degli impianti italiani di Serie A utilizzati nella stagione sportiva 2017-2018 è di 61 anni. Sono anni che in quasi tutte le strutture non si effettuano lavori di rinnovamento e adattamento alle nuove norme di sicurezza.

Negli ultimi dieci anni sono stati investiti solo 180 milioni di euro. Mentre negli stadi del resto d’Europa sono stati investiti 15 miliardi.

Lo stadio può sostenere economicamente i bilanci dei club grazie anche alla creazione, al suo interno, di musei dedicati, business center, palestre, piscine, ristoranti e sky boxes. Ma la riqualificazione degli impianti, spiega Francesca Zirnstein, direttore generale Scenari Immobiliari,

“deve avere come fine ultimo l’incremento della vivibilità del territorio, aumentando conseguentemente la sua attrattività e i fondamentali economici a esso legati. La capacità attrattiva può essere un volano importante per la filiera immobiliare”.

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