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Lecce-Napoli 1-4: doppietta di Llorente, i pensionati passano a due. Confermata la legge di Kolarov

Lo spagnolo assoluto protagonista. Napoli miglior attacco. Qualche piccolo passaggio a vuoto. La rosa lunga ormai non fa più notizia: otto cambi rispetto al Liverpool

Lecce-Napoli 1-4: doppietta di Llorente, i pensionati passano a due. Confermata la legge di Kolarov

Qualche distrazione a metà secondo tempo

I pensionati passano a due, ovviamente per i soliti competenti dell’ambiente napoletano. Il primo è in panchina, si chiama Carlo Ancelotti. Venuto a Napoli – secondo gli esperti – a perdere tempo. Il secondo fa il centravanti. Si chiama Fernando Llorente che entra col Liverpool e segna, gioca titolare col Lecce e ne segna due. A conferma della competenza dei tifosi del Napoli che a dir poco hanno storto il naso al suo arrivo. E soprattutto a conferma della legge di Kolarov.

Il Napoli largheggia a Lecce. Vince 4-1. Per i puristi, e non solo per loro, qualche patema a metà secondo tempo. C’è da considerare che il Napoli stava vincendo per 3-0, c’è stato un piccolo calo di tensione. E un’allegria follia di Ospina che esce dalla porta e, non si sa perché, va ad abbattere un avversario. Regalando così il rigore del momentaneo 1-3 ai salentini che mai più si rendono pericolosi. Comunque anche su queste distrazioni si dovrà lavorare.

Miglior attacco in Serie A

Un’altra partita che dimostra la forza e la consapevolezza che ormai sta acquisendo la squadra di Ancelotti. Il Napoli segna quattro reti e in totale fanno tredici. Miglior attacco della Serie A. Il tecnico cambia otto titolari rispetto alla vittoria contro il Liverpool e nel primo tempo sono gli azzurri a fare la partita. Ormai non c’è nemmeno più da rivendicare la rosa lunga e la rosa più ampia. È un dato acquisito: il Napoli può schierare due formazioni competitive. Solo tre calciatori sono partiti titolari oggi e in Champions: Koulibaly, Insigne e Fabian Ruiz. Per il resto, giocano Ospina, Malcuit (brutto l’inizio, poi meglio), Ghoulam, Maksimovic, Zielinski, Elmas, Llorente, Milik. E proprio in attacco, va in scena un inedito. Il tecnico attua una rivoluzione storica: si affida a due attaccanti di peso, Llorente e Milik. Una scelta che quasi non ha precedenti nella storia azzurra. Non ci sono tracce di Pulici e Graziani nella storia del nostro club. Né tantomeno di Crespo e Vieri.

Fernando protagonista

Llorente è assoluto protagonista del match. Nel primo tempo, semplificando, fa tutto lui. Non è così, ovviamente, ma il concetto rende l’idea. Prima è autore dell’azione più pericolosa: un colpo di testa che chiama Gabriel alla parata non semplice. Poi, al 28esimo, va in rete. Proprio in collaborazione sia pure involontaria con Milik. Il polacco tira, deviazione, ne approfitta lo spagnolo che segna. Otto minuti dopo, per provare a contrastarlo in area, Tachtsidis allunga il braccio il cui pugno colpisce il pallone. È rigore, lo sarebbe anche con le vecchie regole. Con le vecchie regole, invece, Insigne lo avrebbe sbagliato. Invece glielo fanno ripetere e Lorenzo cambia angolo e segna. Ancelotti lo tiene in campo fin quasi alla fine e lui trova il modo di segnare il gol del 4-1. Doppietta personale e tanti saluti all’Inps.

C’è ancora da segnalare, a inizio ripresa, il gol di Fabian alla Fabian. Tiro di sinistro, a uncino, da fuori area. Implacabile. Inesorabile. Sullo 0-3 il calo di tensione di cui abbiamo detto. Il Napoli è alla terza vittoria consecutiva e ormai conferma di credere sempre di più nei proprio mezzi. Il presidente De Laurentiis temeva un calo di tensione, e invece – a parte qualche passaggio a vuoto – non c’è stato. Certo non è stata una prestazione scintillante. Ma non si può giocare sempre a tutta, soprattutto dal punto di vista mentale. Il Lecce ha giocato la sua partita, si è dimostrato un avversario insidioso. Ma il Napoli è più forte.

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