Llorente è un’eccezione nella politica di mercato del Napoli che punta ai giovani e la sua esperienza ha già fatto vedere i risultati
Llorente è un’inversione di rotta per la politica del mercato di De Laurentiis, ma in un Napoli che ha sempre puntato ai giovani e mai ai calciatori di esperienza come Fernando, il 34 enne spagnolo ha impiegato solo un mese per dimostrare i motivi della scelta. È stato amore quasi subito tra lui e il Napoli, sancito con il gol contro il Liverpool e il bacio della maglia che ha fatto innervosire i tifosi juventini.
Napoli è il suo presente, un’avventura voluta pur avendo avuto la possibilità di valutare altre offerte, probabilmente, anche più vantaggiose dal punto di vista economico. Ma Fernando ha scelto Napoli, coinvolto com’è stato nel progetto dalle rassicurazione di Carlo Ancelotti.
Del resto ha aspettato più lui il Napoli, fermo sulla questione Icardi, di quanto il Napoli abbia dovuto aspettare i suoi gol.
Llorente non è un sostituto, scrive il Corriere dello Sport, lo ha detto anche Ancelotti in conferenza «Non esistono giocatori che possono giocare solo 30′, dipende da cosa l’allenatore gli chiede di fare» e, qualsiasi cosa abbia chiesto a Fernando lui deve averla fatta.
L’idea comune è quella di considerare Llorente un’alternativa a Mertens e Milik. L’ottimo rendimento dell’attaccante belga e la giovane età del polacco potrebbero imporre a Ancelotti l’utilizzo part time dell’ex Tottenham.
La fantasia dei napoletani lo vuole accostare ad Altafini, il “core ‘ngrato” che lascio Napoli a 34 anni per andare alla Juve e che con il suo gol infranse il sogno scudetto degli azzurri
l’immagine che sta già eccitando la fantasia dei napoletani è quella di un Llorente che si alza dalla panchina per subentrare e nei minuti finali segnare il gol vittoria contro la Juve nella sfida di ritorno al San Paolo. Magari in quel periodo le due squadre potrebbero stare lì, a contendersi lo scudetto e quei tre punti potrebbero essere pesantissimi.
