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Il Sole 24 Ore: l’inceneritore di Acerra si ferma per 35 giorni. E’ subito emergenza rifiuti

Una sosta dovuta a esigenze di manutenzione. Bisognerà smaltire 70mila tonnellate. La Regione era stata avvisata ma ha cercato soluzioni impossibili. Insorgono le imprese

Il Sole 24 Ore: l’inceneritore di Acerra si ferma per 35 giorni. E’ subito emergenza rifiuti

Una nuova emergenza rifiuti in Campania. Il Sole 24 Ore racconta che domani una delle tre linee dell’inceneritore di Acerra si fermerà. Tra una settimana, poi, anche le altre due. La chiusura durerà per 35 giorni, fino ai primi di ottobre.

C’è il rischio che la Campania torni in piena emergenza rifiuti.

70-75mila tonnellate da smaltire

Le 70-75mila tonnellate di spazzatura al mese che l’inceneritore non potrà più distribuire saranno depositate in parte – scrive Il Sole – in via temporanea, dove, 20 anni fa, furono accumulate le ecoballe.

Poi la spazzatura sarà portata via, per lo smaltimento definitivo.

“Come prevedibile, si sono formate code di camion di spazzatura in attesa di scaricare negli impianti di trattamento strapieni. E se i camion aspettano di poter scaricare i rifiuti, non possono tornare a vuotare i cassonetti. Se i cassonetti non vengono vuotati, l’immondizia si accumula in montagnole sui marciapiedi”.

Naturalmente la contestazione è già esplosa, scrive il quotidiano. Comitati e imprese di Caivano minacciano di occupare e interrompere per protesta l’autostrada.

Necessità di manutenzione

L’impianto si ferma perché deve essere sottoposto a manutenzione.

L’inceneritore di Acerra, di proprietà della Regione Campania e gestito dalla società lombarda A2A, è fra i più grandi di Italia. Può incenerire 700mila tonnellate di immondizia l’anno. Ogni 80mila ore di attività, ovvero ogni 10 anni, va fermato per controllare il suo funzionamento e cambiare le componenti eventualmente usurati. Poi si riparte.

La Regione era stata avvertita

L’A2A lombarda aveva avvertito la Regione Campania già un anno fa di questo stop programmato. Dando la possibilità all’amministrazione di studiare misure temporanee per tamponare il problema.

La Regione e il sindaco De Magistris, però, scrive Il Sole, hanno cercato “soluzioni quasi impossibili”.

“Hanno bandito gare per sistemare il surplus di 70mila tonnellate di rifiuti, che saranno smaltiti in impianti in Italia e all’estero con la gradualità imposta da un mercato intasato di immondizia da smaltire e paralizzato dalla (ben più grave ma meno appariscente) emergenza rifiuti di Roma. Questa gradualità nello smaltimento del sovrappiù impone un ricorso temporaneo ai depositi delle vecchie ecoballe proprio ora che si cominciava a portare via e a smaltire i rifiuti stagionati di 20 anni fa”.

A parte l’inceneritore di Acerra, infatti, la Campania non ha un sistema adeguato di impianti per i rifiuti.

La regione produce 2,57 milioni di tonnellate l’anno di spazzatura urbana. Di questi, il 53% viene riciclata con la raccolta differenziata.

Per quanto riguarda i rifiuti indifferenziati, 700mila tonnellate sono bruciate ad Acerra e 330mila-350mila vanno in altre regioni o all’estero: Spagna, Portogallo o Germania.

Ora si palesa all’orizzonte una nuova emergenza rifiuti in Campania.

“Quella stessa Campania che paga all’Europa una multa da 120mila euro al giorno (ripeto, 120mila euro di multa al giorno) perché non risolve il suo sistema di gestione dei rifiuti”.

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