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Damascelli: L’ego smisurato di Conte, che esulta sguaiato e irriconoscente contro il Lecce

La squadra pugliese non lo meritava. L’uomo Conte ha sempre incontrato problemi di relazione, in tutti i club in cui ha lavorato. Si ricordi da dove è venuto

Damascelli: L’ego smisurato di Conte, che esulta sguaiato e irriconoscente contro il Lecce

Antonio Conte allenatore non può essere contestato, scrive Tony Damascelli su Il Giornale. Ma il tecnico ha una faccia “opaca e amara”, non del tutto positiva, da evidenziare.

Su qualsiasi panchina si sia seduto ha sempre celebrato i gol delle sue squadre con atteggiamenti plateali e seguito gli errori con grande rabbia. E’ un modo per scaricare la tensione e ricevere il favore dei tifosi. Però il modo in cui ha esultato per i 4 gol inflitti al Lecce, quella euforia mostrata in campo,

“non ha alcun significato o meglio ribadisce altri comportamenti sguaiati e irriconoscenti che lo stesso Conte ebbe vestendo la maglia della Juventus, sempre contro il Lecce dopo un gol o allenando il Bari nella vittoria che costò ai salentini il ricorso ai play off”.

All’epoca il tecnico andò a festeggiare proprio sotto la curva degli ultras baresi mentre “i tifosi suoi concittadini schiumavano rabbia”.

Il Lecce, scrive Damascelli, non lo meritava. Gli ha dato il pane “quando Conte aveva fame” e alla sua prima uscita al ritorno in serie A dopo sette anni di inferno e purgatorio non era necessario “quel tipo di beffardo accompagnamento per ogni gol subìto”.

Non si tratta di dettagli, aggiunge: è l’identikit dell’uomo Conte.

“Dovunque abbia lavorato, ha incontrato sempre problemi di relazione, a Bergamo, a Torino, a Londra, in Federcalcio, con dirigenti, calciatori e amici o conoscenti, facendo prevalere il proprio ego smisurato sul ruolo di responsabile tecnico. Conte Antonio non ha bisogno di ribadire la sua professionalità con posture e reazioni che non appartengono al grande allenatore quale egli è. Si ricordi da dove è venuto e sappia che le squadre restano e gli allenatori passano”.

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