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Da L’Equipe a El Pais, l’omaggio a Federica Pellegrini. Disse: “Se vinco, faranno tutti finta di essere felici”

La medaglia d’oro ai Mondiali in Corea celebrata sui giornali nazionale e internazionali. Il ricordo delle frasi della sua carriera

Da L’Equipe a El Pais, l’omaggio a Federica Pellegrini. Disse: “Se vinco, faranno tutti finta di essere felici”

La mente è stata croce e delizia della mia carriera

La mente è stata croce e delizia della mia carriera. È stata la forza che mi ha fatto superare momenti difficili, ma a volte è stata lei stessa a causarli. La determinazione mi ha portato ad affrontare tutto quello che mi è accaduto con la sfrontatezza di dire: Supererò anche questo. Io arriverò lì, posso far valere i miei diritti d’atleta senza abbassarmi davanti a nessuno.

La paura di non farcela – o addirittura, nei momenti più difficili, la paura di morire in acqua forzando troppo i ritmi – mi ha invece fatto viaggiare per un periodo con il freno a mano tirato, e anche adesso qualche difficoltà nelle gare più lunghe si nota ancora.
(Federica Pellegrini con Matteo Giunta. Il mio stile libero. Nuoto, amore e rock ‘n’ roll, Mondadori)

Lo stupore degli stranieri

L’Equipe: Federissima!
El Paìs: Pellegrini la reina mas longeva del 200
Paragoni. “Federica è Zidane. È una ragazza che è sempre stata seria, che ha una condotta di vita esemplare, e soprattutto che ama il suo sport. Io la conosco molto, molto bene e non mi sorprende affatto. Spero che vinca alle Olimpiadi di Tokyo”.
Philippe Lucas a L’Equipe


Ha sempre scelto lei

Federica ha sempre scelto da sé. Sedi, allenatori, gare. E questa è stata la sua responsabilità più grande. Perché quando decidi la rotta non puoi più dare colpe agli altri se vai contro gli scogli. Ha provato, ha sbagliato, ha avuto ansie e panico, ma è sempre ritornata. È affondata due volte e sono stati sempre naufragi olimpici, a Rio 2016 si fece fotografare di schiena, quasi a dire che dava le spalle a tutto ma forse anche a suggerire che continuava a guardare al mondo avanti. Perché sono i cavalloni che ti insegnano a tirare fuori la testa, non la calma piatta.
Emanuela Audisio, Repubblica L’adrenalina

Senza nuoto, come s’immagina?
“Ne parlavo con Matteo Giunta e Bruna Rossi la mia psicologa. L’adrenalina del nuoto non mi mancherà. Ciò che provo nel giorno della gara non mi mancherà mai, è una sofferenza che ti mangia dentro: la tensione, la voglia di fare e non deludersi, di sentirsi bene in acqua, le paure non ti fanno mangiare e dormire. Per me è sempre stato così, dal primo all’ultimo giorno”.
Intervista alla Gazzetta
L’elogio del Paìs
La durezza del nuoto di alto livello aumenta con l’età. Il sacrificio esige una vocazione che tende a estinguersi, la forza mentale viene meno di fronte alle difficoltà sempre crescenti di diventare più veloci. Gli effetti si riflettono sui podi. I campioni olimpici di nuoto raramente superano i 25 anni. La più anziana della storia è ancora l’olandese Inge de Bruijn, oro nei 50 stile libero ad Atene a 29 anni. Pellegrini ne avrà 32 a Tokyo dove potrebbe diventare la prima donna a partecipare a cinque giochi olimpici consecutivi.

Più invecchia, più diventa brava
Più invecchia e più diventa brava: Matteo Giunta, per consolidare la longevità della sua Fede, ha rivelato che da gennaio l’ha riportata ai regimi del 2017, ma che fatalmente ha dovuto diminuire il chilometraggio – massimo 45 settimanali – in funzione della qualità e della velocità. I 100 metri di cui tutti dubitavano la scorsa stagione, si sono rivelati funzionali per accelerare il passaggio di metà gara e consentire poi a Fede di distendersi verso il trionfo.
Stefano Arcobelli, Gazzetta

Vanessa
Da gennaio, dopo mesi di sabbatico, Federica si allena come una forsennata sotto la guida di Matteo Giunta e l’occhio vigile di Vanessa, il bulldog francese che la segue dappertutto tranne che in acqua. Altro che piano B. Per una che archivia presto le vittorie e conta solo i centesimi delle sconfitte, l’obiettivo resta sempre quello: vincere. E magari cancellare l’amarissimo quarto posto in Brasile, l’anno prossimo ai Giochi di Tokyo.
Andrea Monti, Gazzetta

Mark Spitz
Mark Spitz, uno che con i suoi sette ori olimpici se ne intende, ha detto: “Quando Federica parte con il suo rush finale, io so che per le altre non c’è scampo”.
Emanuela Audisio, Repubblica

Come la Rapinoe
Una sorta di inchino che chiama la standing ovation, un gesto che ricorda quello diventato famoso quest’estate con la ribelle del calcio Megan Rapinoe.
Giulia Zonca, La Stampa

Federica in 15 anni di parole

Giochi di Atene 2004, argento nei 200 sl. “Ho la medaglia, anche se non quella del podio più alto, ma sono giovane, no? Lavoriamo per la prossima volta”

Mondiali di Montreal 2005, argento nei 200 sl. “Non sono soddisfatta, no. E non lo nascondo perché le cose le dico chiare e tonde. Questa medaglia non c’entra niente con le mie aspettative”.

Mondiali di Melbourne 2007, bronzo nei 200 sl. “ho sfiorato l’ anoressia, piangevo sempre. Nuoterò fino a 26 anni. E poi Psicologia. O la scrittrice: scrivere mi piace. C’è anche il mio prof di diritto che dice che sarei un’ avvocatessa con i fiocchi”.

Giochi di Pechino, 2008, oro nei 200 sl. “Adesso sono grande”.

Mondiali di Roma 2009, oro nei 200 e 400 sl. “Se vinco faranno tutti finta di essere felici, ma staranno recitando. Se invece perdo riceverò una pacca sulle spalle, consolazione in pubblico, poi andranno a festeggiare”.

Mondiali di Shanghai 2011, oro nei 200 e 400 sl. “Tutto questo gossip lo trovo inutile. Quando una storia finisce si sta male, si soffre. Io ho messo la testa completamente nelle gare, non ho pensato ad altro. Luca (Marin) non è riuscito a fare questo stacco”.

Giochi di Londra 2012, 5° posto nei 200 e 400 sl. “Ora farò quello che mi piace. La tv? Perché no…”.

Mondiali di Barcellona 2013, argento nei 200 sl. “Continuerò ad allenarmi, farò il dorso, ma ad altri ritmi, e mettendo la testa un po’ fuori”.

Mondiali di Kazan 2015, argento nei 200 sl. “Mi ha sorpreso andare così forte. Da qui a un anno non voglio vivere con l’idea che sia l’ultima volta in tutte le cose”.

Giochi di Rio 2016, 4° posto nei 200 sl. “Mi sentivo morta. Un incubo, non so spiegarmelo. Forse è tempo di cambiare vita”.

Mondiali di Budapest, 2017, oro nei 200 sl. “Il nuoto rimarrà la mia priorità, però ci sarà spazio per molto altro. Sì, adesso sì, lo posso fare”.

Mondiali di Guangju 2019, oro nei 200 sl. “Io sono infinita. Questa è la medaglia dell’amore”.
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