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Jack Aker, l’uomo che si è trovato al posto giusto al momento giusto

Erano le 4 e 17 del 20 luglio 1969 quando Jack si trovò a lanciare la palla per i New York Yankees mentre sul tabellone alle sue spalle appariva la scritta “Theyre on the moon”

Jack Aker, l’uomo che si è trovato al posto giusto al momento giusto

Gabriele Romagnoli sulla Repubblica racconta (anche in versione audio) la sua cosa bella di giovedì 18 luglio. E parla di un quasi sconosciuto Jack Aker, un giocatore di baseball che sarebbe già stato dimenticato sed non si fosse trovato al posto giusto al momento giusto.

Ventinove anni, una carriera che scivolava via in una stagione nera per gli Yankees, Jack andò sulla collinetta del lanciatore alle 4 e 17 di un caldo pomeriggio di luglio. La folla composta da 32933 spettatori all’improvviso impazzì: urla, applausi, abbracci, commozione. Jack rimase di sasso, incredulo: come quando una bella ragazza sconosciuta ti schiude un sorriso abbagliante e tu non sai perché. La risposta è: perché non ti sei voltato. Alle tue spalle c’è quello a cui sta sorridendo. Alle spalle di Jack, sul tabellone, era comparsa una scritta: “Theyre on the moon”, con l’ortografia sbagliata, perché si può mandare un uomo nello spazio e non mettere l’apostrofo dove serve.
Jack è diventato famoso per caso, per essere stato lì, fermo su una pedana mentre un suo simile muoveva il primo passo sulla luna. Per non averci capito niente. E per il secondo uomo nello stadio, quello della necessità, a domani.
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