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Carotenuto sul CorSport: “Higuain a Torino è un trofeo, anzi uno scalpo”

Il Pipita acclamato ieri dai tifosi alla Continassa perché “è lo sgarbo da 94 milioni inflitto all’avversario più vicino durante questo ciclo irripetibile”

Non saranno certo i cori di 300 tifosi che gli chiedono di restare in bianconero a deviare il destino di Higuain, che la Juventus ha scaricato da tempo. Non basterà neppure la sua volontà di restare per fare sì che ciò accada.

Eppure, sul Corriere dello Sport, Angelo Carotenuto si sofferma proprio sul boato che ha accolto ieri il Pipita alla Continassa.

La cosa sorprendente, scrive, è che il popolo bianconero dimentichi che in squadra ci sia già Ronaldo e che forse arriverà Icardi.

Acclamano un centravanti “che ha giocato un terzo delle partite di Anastasi, ha segnato la metà dei gol di Baggio e in fondo ha fatto vincere quanto Simone Zaza e meno di Nicola Amoruso”.

Il motivo è che Higuain, a Torino, è un trofeo.

“Se fossimo nell’antico West, si direbbe uno scalpo. È lo sgarbo da 94 milioni inflitto all’avversario più vicino durante questo ciclo irripetibile”.

Non sono i gol che lo rendono così amato, ma quelli che ha sottratto agli altri.

Torino è sembrata fin da subito la meta più adatta al Pipita. E’ cresciuto nel River, la squadra “delle istituzioni cara alla buona borghesia di Baires” e “non è nato per vivere da antagonista”.

“River, Real Madrid, Juventus. Una parabola aristocratica e coerente. Per questo pensa e dice: in Italia solo qui. In qualunque altro posto sarebbe fuori rotta, con l’eccezione forse del Milan anni 90”.

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