Il leader dei 5 Stelle: “Quando revocheremo la concessione Atlantia sarà decotta”. Confindustria si schiera con la società dei Benetton. In ballo gli aumenti delle tariffe

Luigi Di Maio attacca Atlantia. E lo fa a mercati aperti.
Ieri, parlando del possibile ingresso dei Benetton in Alitalia, il leader dei 5 Stelle ha dichiarato:
“Abbiamo detto ai funerali delle vittime del Ponte Morandi che revocavamo le concessioni. Si deve esprimere la commissione del ministro delle Infrastrutture e spero ci dia i presupposti per la revoca. Quando il governo revocherà le concessioni le azioni di Atlantia perderanno in Borsa e l’azienda sarà decotta. Se la mettiamo in Alitalia, si trascina a picco anche Alitalia”.
Ha usato proprio questo termine, “decotta”, e lo ha fatto mentre la Borsa era ancora aperta, provocando un danno alla società dei Benetton per 925 milioni di capitalizzazione in tre sedute di Borsa.
La società ha naturalmente replicato in modo durissimo dichiarando che le parole di Di Maio “perturbano l’andamento del titolo Atlantia in Borsa” provocando “gravi danni reputazionali”.
Atlantia si riserva
“ogni azione legale a tutela dei propri interessi, dei dipendenti, degli azionisti, degli obbligazionisti e di tutti gli stakeholders”.
Tra questi c’è la Cassa depositi e prestiti, controllata dal Tesoro, che ha finanziato le attività autostradali, nonché 30 mila dipendenti che operano in 16 Paesi.
L’ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, ha aggiunto:
“Se queste parole fossero state dette in modo consapevole ci sarebbero gli estremi per una denuncia per turbativa di mercato; penso che non siano state dette in modo consapevole”.
La società dei Benetton ha avuto anche l’appoggio di Confindustria, che si è detta stupita dalle parole di Di Maio e chiede al premier Giuseppe Conte di chiarire, ricordando che “non si governa con l’ansia e il rancore”.
Ma Di Maio non si è fermato alle prime dichiarazioni e, in serata, ha aggiunto:
“I Benetton sono stati più veloci a rispondere al sottoscritto, che a chiedere scusa ai familiari delle vittime”.
Ha dovuto esprimersi, a questo punto, anche Matteo Salvini, alleato di governo dei 5 Stelle:
“Chi ha sbagliato e ha morti sulla coscienza pagherà, io non faccio il giudice. Ma in ballo ci sono delle aziende che danno migliaia di posti di lavoro”.
L’accaduto è riportato da Repubblica che ricorda che a breve Autostrade dovrebbe decidere sul rialzo dei pedaggi sulla rete che gestisce.
“Fonti finanziarie riferiscono che Atlantia vorrebbe congelare le tariffe delle tratte che passano per Genova (compresa l’esenzione dal pedaggio per l’area del ponte e di chi vive in zona) ma non avrebbe ancora deciso il da farsi sul resto della rete. A fine 2018 il gruppo aveva rimandato di sei mesi le decisione sull’aumento proprio perché sembrava vicina un’intesa con le istituzioni dopo la tragedia di Genova. Ora non è più così”.