In una lettera il vicepremier si rivolge ai tifosi di Bergamo e Lazio «Sono certo che anche i tifosi più caldi sapranno recepire il messaggio, comportandosi di conseguenza»
Il vicepremier Matteo Salvini scrive una lettera alla Gazzetta dello Sport:
Lo faccio non solo come vicepremier e ministro dell’Interno, ma anche nelle vesti di tifoso.
Salvini si raccomanda alle due tifoserie di Bergamo e Lazio che mercoledì si affronteranno a Roma per la finale di Coppa Italia.
mi aspetto grande responsabilità da parte di entrambe le tifoserie e in particolar modo dalle curve. Zero incidenti significa nessun contatto tra ultras ma – non meno importante – nessun problema con le Forze dell’Ordine.
Queste le richieste del Ministro dell’Interno che parla alle due tifoserie come un genitore che si raccomanda ad un figlio prima di lasciargli casa per il week end, come un insegnante che parla ai propri alunni prima che vadano in gita.
Salvini ritorna agli incidenti di Inter-Napoli e sottolinea il rischio che si è assunto nell’essere stato soft dopo l’accaduto
Sarebbe stato più facile, per un ministro dell’Interno, teorizzare il pugno duro. Vietare striscioni e trasferte, chiudere interi settori, azzerare le discussioni.
La sua scelta, spiega, è stata quella di non penalizzare tutti per colpa di pochi perché il suo intento è quello di riportare le persone alo stadio e per far questo chiede la collaborazione di tutti.
Sono certo che anche i tifosi più caldi sapranno recepire il messaggio, comportandosi di conseguenza.
La sua lettera è anche l’occasione per mettere nero su bianco la sua proposta e il suo sforzo per concretizzare la nuova norma sull’ordine pubblico in servizio durante le partite, che prevede che una parte degli incassi delle società sportive coprano i costi delle Forze di Polizia.
Stiamo trovando molta resistenza, ma ho la testa dura