ilNapolista

Venti gol negli ultimi quindici minuti. Nessuno è come il Napoli

Le reti di Mertens e Insigne con il Cagliari danno ragione ad Ancelotti sulla condizione fisica dei partenopei. Se si aggiunge che il Napoli segna molto anche nei primi minuti di gara, vuol dire che la tenuta dura appunto 90 minuti e più.

Venti gol negli ultimi quindici minuti. Nessuno è come il Napoli

Venti gol negli ultimi quindici minuti. Nessuno è come il Napoli. Le reti di Mertens e Insigne con il Cagliari danno ragione ad Ancelotti sulla condizione fisica dei partenopei.

È impossibile, infatti, che una squadra possa segnare tanto se arriva in debito di ossigeno a fine partita. Inter, Fiorentina, Sassuolo e Atalanta seguono con notevole distanza. Se si aggiunge che il Napoli segna molto anche nei primi minuti di gara, vuol dire che la tenuta dura appunto 90 minuti e più. Sbaglia chi pensa ai cali fisici di una squadra che ha dimostrato equilibrio per tutto lo svolgimento della partita e che è andata a segno per l’undicesima partita di serie A consecutiva. E in questa speciale classifica dei cannonieri il re dell’ultimo quarto d’ora è Dries Mertens con sei reti davanti a Milik con cinque, Insigne con tre. Una rete a testa per Ounas, Younes, Koulibaly, Rog, Verdi e un autogol. Pesantissimi o gol di Insigne (1-0 alla Fiorentina), Mertens (1-1 con la Roma, 3-2 al Bologna, 2-1 al Cagliari). Così come di Milik (1-2 all’Atalanta, 0-1 al Cagliari) a testimonianza di un attacco che spinge fino alla fine.

L’Analisi di Ancelotti 

«Se si guardano i dati di Stat, che è una compagnia che utilizza la Lega di serie A che non analizza solo il volume della corsa, ma valuta tutti i dati come il volume della corsa lenta, l’accelerazione e la decelerazione, si vede che il Napoli è primo nelle graduatorie» Tuonò Carletto Ancelotti qualche settimana fa: «Vedo analisi di carattere fisico sulla squadra ma non è vero, è un falso storico». Una squadra come il Napoli gioca con il baricentro molto alto in fase di possesso palla e spesso Insigne e soci tengono tantissimo il possesso durante una partita. Le squadre avversarie possono quindi “correre di più” per due motivi: Sono sempre in movimento per chiudere linee di passaggio; Stando col baricentro difensivo molto basso, nelle fasi di “uscita” palla al piede, devono fare molti più metri per arrivare dall’altra parte». Il finale di partita non ha picchi negativi sensibili. L’andamento è anche molto fluido, fatto che a livello tattico e di sviluppo di gioco non è da sottovalutare.

L’opinione del preparatore atletico

«Parliamo di una squadra che non ha cali nei secondi tempi, che è stata rimontata solo due volte e ha invece più spesso rimontato. Che non ha mai avuto crampi – disse al Napolista Francesco Mauri, preparatore atletico degli azzurri – Tranne Mario Rui col Milan, ma rientrava da un infortunio. La sensazione, suffragata dai numeri, è che chiudiamo le partite ancora freschi. E ne siamo molto soddisfatti. Noi pensiamo che la squadra meno energie spende per vincere, meglio è. Per noi è decisamente preferibile se un atleta riesce a correre meno e a raggiungere ugualmente l’obiettivo prestabilito. Recupererà molto più velocemente, e stressa meno il suo fisico. La stessa cosa vale in allenamento, non solo in partita. Una delle frasi che mi accompagna da quando sono ragazzino è una frase di mio padre: “perché spendere 50 euro per un caffè se puoi pagarlo un euro?”. È una frase chiave nel nostro mondo».

Ma non solo rimonte. Lorenzo Insigne è il terzo marcatore del Napoli a raggiungere la doppia cifra: il rigore trasformato contro il Cagliari vale al capitano il decimo in campionato. I 17 di Milik e i 14 di Mertens completano il trio delle meraviglie: nessuno come loro in Serie A

ilnapolista © riproduzione riservata