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Rocchi non esiste. Pensiamo al Napoli. Agli errori e all’intelligenza della difesa a tre

Guardiamo in casa nostra e non andiamo fieri di come ha giocato la Juventus, non ci conviene. Senza l’errore di Malcuit, non ci sarebbe stato alcun caso

Rocchi non esiste. Pensiamo al Napoli. Agli errori e all’intelligenza della difesa a tre
Foto di KontroLab

Meglio non andar fieri della pessima Juve

Perdonateci, non ce la facciamo a scrivere un articolo sull’arbitraggio di Rocchi. Chi scrive, proprio non ce la fa – salvo casi eccezionali – a considerare una partita figlia esclusivamente di un torto o presunto torto arbitrale. È un limite della casa. Chiediamo scusa. Bene o male, quel che pensiamo lo abbiamo scritto ieri sera. Restiamo figli sportivi di Enzo Ferrari («la sfortuna non esiste») e di concetti che abbiamo espresso mille volte.

E mo di che parliamo? Potremmo scrivere della Juventus che alla prima occasione ci castiga, punizione: gol, e del Napoli che invece la sua occasione la manda sul palo. Ma nemmeno su questo è giusto soffermarsi. Ben sapendo, però, che la realtà è questa. E, badate bene, che non ci fa tutto questo onore sottolineare quanto ha giocato male la Juventus. Perché giocando così uno schifo, ci ha battuti. Hegeliani forever. Altrimenti vale tutto, e non può essere così.

La trovata più intelligente nel momento più complicato

Ma c’è un tema di cui ci piace scrivere. Perché ci ha stupiti. Siamo rimasti a boccaperta. Come saremmo voluti rimanere se avessimo completato la rimonta che ci avrebbe proiettati in un’altra dimensione. Perché è quel che cerca questo Napoli: entrare in un’altra dimensione mentale. E la rimonta sulla Juventus sarebbe stato questo: il velo squarciato. Velo che però è rimasto intatto.

Insomma di che parliamo? Del secondo tempo. Di quella disposizione del Napoli con la difesa a tre. È stata semplicemente esaltante. È quel che ci attendiamo da Ancelotti: la trovata più intelligente nel momento più complicato. La trovata cui sarebbe stato fantastico assistere già nel primo tempo. Ma va bene lo stesso, o comunque è andata così. Non a caso la definizione di intelligenza che dà la Treccani, è la seguente:

Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e lo rendono insieme capace di adattarsi a situazioni nuove e di modificare la situazione stessa quando questa presenta ostacoli all’adattamento

Le indicazioni di Liedholm

Oggi il Napolista ha trovato una vecchia intervista concessa da Nils Liedholm alla Gazzetta. Era il 1994. Il Barone – che era fermo da due anni – spiegava perché «in dieci uomini si gioca meglio». E a proposito dei moduli, disse:

Se il risultato è positivo, è preferibile un prudente 4-4-1. Se si è in svantaggio, meglio il 3-4-2 per essere più offensivi».

“Il 3-4-2 per essere più offensivi”. Ed è quel che ha fatto Carlo Ancelotti. Si dirà: è stato fortunato perché è stato espulso Pjanic. E allora Enzo Ferrari proprio non volete farlo entrare nelle vostre teste. La fortuna se l’è conquistata. E non poteva essere altrimenti, perché quando piazza Hysaj a destra, Maksimovic centrale e Koulibaly a sinistra, il destino non può che schierarsi con te. Poi, però, il resto devi mettercelo tu. Se avessimo vinto, la difesa a tre di Ancelotti sarebbe entrata di diritto nella storia del Napoli. Così non è stato. Prima o poi lo sarà.

Non andiamo oltre. Il senso speriamo che sia chiaro. Superiamo l’episodio Meret-Ronaldo. Guardiamo a noi per migliorare, altrimenti non ne usciamo più. Limitiamo al minimo gli errori. Ieri ne abbiamo commessi almeno tre. Anche il “basso” Zielinski lì in barriera, lo è. Il primo a saperlo, ne ha anche parlato ieri sera, è Carlo Ancelotti. Non abbiamo avuto dubbi. Il lavoro sta nel non commettere errori quando giochi con la tensione alta. Perché senza il retropassaggio di Malcuit, non sarebbe esistita alcuna espulsione di Meret. Bisogna lavorare solo su sé stessi. Come disse lo stesso Ancelotti in un’intervista di qualche tempo fa:

Ciò che non dovete avere mai è la competitività con gli altri. Dovete avere la competitività con voi stessi. Giorno dopo giorno dovete migliorare voi stessi, non cercare di raggiungere qualcuno. Solo così potete essere migliori.

A quel punto, ne siamo sicuri, non c’è più Rocchi che tenga.

A Napoli se ti trovi un alibi, sei morto (Bianchi Ottavio)

 

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