Dal 2020-2021 sparirà il Monday Night. La protesta, guidata dai tifosi del Dortmund, ha avuto raggiunto l’obiettivo. Lì la media spettatori è di 44mila persone
La vittoria dei tifosi
“No al calcio moderno, no alla pay tv”. In Germania i tifosi ci sono riusciti anche perché è probabilmente l’unico campionato europeo dove i tifosi non sono considerati clienti ma proprietari a tutti gli effetti. E allora sparirà dalla stagione 2020/2021 il Monday night alla tedesca mal digerito dai tifosi. A guidare la rivolta sono stati i tifosi del Borussia Dortmund. Quelli del muro giallo diserteranno la trasferta a Norimberga. I sostenitori dell’Eintracht Francoforte in occasione della sfida con il Lipsia del 20 febbraio, avevano dato vita ad una singolare protesta caratterizzata da migliaia di fischietti, diversi striscioni e dal lancio sul manto verde di dozzine e dozzine di palline da tennis, al fine di impedire il regolare svolgimento della partita. Quelli del Borussia Dortmund hanno negato la possibilità di assistere allo spettacolo del rinomato “Muro giallo” del Signal Iduna Park.
Modello tedesco
Il fronte comune dei tifosi dei diciotto club di Bundesliga ha convinto la Dfl (Deutscher Fußball-Bund, la Federcalcio locale) a rivedere l’attuale contratto valido fino alla fine di giugno del 2021. Una vittoria dei tifosi. Dopo la vittoria dei Mondiali 2014 da parte della Germania, si è iniziato a sentir parlare con insistenza del “modello tedesco” che permette una percentuale di riempimento medio altissima. Si va dagli 80mila delle squadre top ai 40mila spettatori fissi di squadre di fascia media che non competono per un trofeo da anni. In serie B la media è oltre i 27mila spettatori. Ben oltre i 15mila di alcune squadre di serie A. La media della Bundesliga (44mila) è quasi il doppio di quella della Serie A (23mila), che è invece molto più vicina alla seconda serie tedesca (16mila). Più che high-tech, gli stadi tedeschi sono relativamente nuovi, ma soprattutto manutenuti e funzionali. Gli spettatori siedono quasi a bordocampo e i settori popolari sono formati non da seggiolini ma da Standing Areas, tutti in piedi ma in piena sicurezza. Ma la differenza la fanno i prezzi.
Abbonamenti ridotti
In media, un abbonamento nelle curve italiane costa 254 euro, in Germania 182: sono 70 euro che fanno tutta la differenza del mondo. E parliamo solo di settori popolari. I tifosi, più che clienti, si sentono proprietari. La “regola del 50%+1” garantisce che tutte le squadre tedesche siano controllate dai tifosi, tranne quelle che avessero un singolo investitore da più di 20 anni. In Germania il tifoso è coinvolto attivamente nella vita del club. Ogni squadra tedesca ha un ufficio di relazioni coi tifosi, lo Slo, che si impegna attivamente nel recepire idee, critiche e proposte. In Germania ogni squadra può contare su tre tipi di gruppi di tifosi. I gruppi “ultras”, cioè quelli del tifo organizzato, che sono spesso più inclusivi e aperti rispetto a quelli italiani; i gruppi indipendenti, cioè associazioni di tifosi con rappresentanti democraticamente eletti che collaborano con la società proponendo progetti e mettendosi a disposizione per iniziative; e i Fanabteilungen, veri e propri gruppi di tifosi-soci