Segna il terzo gol su punizione, il 14esimo in campionato. E si scopre egoista: preferisce tirare lui anziché servire Mertens meglio servito
Meno male che Arkadiusz Milik era in crisi. Meno male che al Napoli mancava il centravanti.
Come ha detto Lele Adani nella cronaca Sky, criticare e lamentarsi è più facile che cercare di capire. È quel che accade ogni qual volta il centravanti polacco fallisce un gol. E ultimamente ne aveva sbagliati anche di clamorosi.
A Parma, però, non possiamo dire che l’ha risolta da solo. Perché non è così. Però ha segnato una doppietta, i gol del 2-0 e del 3-0. Entrambi i gol con una particolarità.
Il primo su punizione. Appena fuori dall’area di rigore. Posizione Milik. Muraglia umana in barriera. Ancelotti gli suggerisce di calciare rasoterra. E Arakdiusz obbedisce. Colpo di genio, rasoterra alla Ronaldinho, alla Platini.
Ma non è finita qui. Il gol del 3-0 è una novità assoluta per il Napoli. Milik ignora Mertens che è meglio piazzato, preferisce fare da solo, se la accomoda col sinistro e segna con un tiro imparabile. A Madrid Ancelotti ha rivelato che i guai con Florentino Perez cominciarono quando sostituì Bale per non aver passato il pallone al meglio piazzato Benzema. Probabilmente stavolta non si arrabbierà, anche perché un po’ di sano egoismo in attacco ci vuole.
Arkadiusz forse si scuserà con Mertens negli spogliatoi, ma forse è stata tracciata una nuova via nell’attacco del Napoli. E francamente non ci dispiace.
Per Milik sono tre i gol su punizione. E quattordici in gol in campionato. Non male per un centravanti in crisi.