I pm chiamano in causa la giurisprudenza della Cassazione per la quale un ad, in questo caso Castellucci, è un incaricato di pubblico servizio
“Rispondere alle domande è un dovere etico dei manager”
I silenzi dei superdirigenti di Autostrade non piacciono alla Procura, “perciò in vista dell’interrogatorio dell’amministratore delegato Giovanni Castellucci”, che comparirà davanti ai pm il prossimo 23 novembre, scrive Il Secolo XIX, “i magistrati alzano il tiro”.
I magistrati si augurano che l’ad di Autostrade si comporti in maniera differente dai tecnici e manager che lo hanno preceduto fino ad ora, ovvero “che risponda alle domande”.
I pm e il capo, Francesco Cozzi, ieri si sono riuniti con i consulenti, e hanno richiamato “la solida giurisprudenza della Cassazione” che in passato ha stabilito “che l’amministratore delegato d’una società concessionaria di servizi pubblici riveste la qualifica di ‘incaricato di pubblico servizio’”.
Ciò significa che, affermano gli investigatori, “non c’è un obbligo di rispondere alle domande durante l’interrogatorio, ma eticamente, proprio alla luce del ruolo che ricopre, dovrebbe fornire chiarimenti e non avvalersi della facoltà di non rispondere”.
La situazione particolare di Castellucci
Un’altra fonte giudiziaria, riporta sempre il quotidiano genovese, spiega che Castellucci “non è nella posizione del privato cittadino che si trova coinvolto in un’inchiesta. Come legale rappresentante di un ente concessionario svolge a tutti gli effetti un servizio di pubblica utilità, presso organismi pubblici in genere”.
Le considerazioni amare della Procura arrivano all’indomani degli interrogatori a scena muta di cui abbiamo raccontato più volte su queste pagine, da Michele Donferri Mitelli, capo manutenzioni e investimenti esercizio di Autostrade, di fatto uno dei vice di Castellucci, a Fulvio Di Taddeo, responsabile dei controlli ai viadotti, a Stefano Marigliani, direttore del tronco ligure fino al suo predecessore, Riccardo Rigacci.
Il verbale blindato di Bergamo
L’unico dipendente della società ad aver risposto alle domande è stato, finora, l’ex direttore delle manutenzioni, Mario Bergamo, attualmente amministratore delegato di Sat, Società autostrada tirrenica a sua volta controllata da Aspi.
Bergamo ha spiegato che già nel 2015 erano state riscontrate anomalie sul ponte tali da avviare il progetto di ristrutturazione dei tiranti del pilone 9. “In base a quanto filtrato da palazzo di giustizia – scrive Il Secolo XIX – ha fornito elementi importanti per la prosecuzione delle indagini, tanto che il suo verbale è stato secretato”.
Le scuse del Comune ai parenti delle vittime
Ieri, molti dei parenti delle vittime del Morandi sono stati ricevuti a Palazzo Tursi dagli assessori di Comune e Regione, Pietro Piciocchi e Ilaria Cavo, per raccoglierne le necessità e dare loro un segnale di vicinanza.
“Chi non è riuscito a venire – scrive Il Secolo XIX – come le famiglie dei quattro giovani di Torre del Greco, Matteo Bertonati, Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, ha mandato l’avvocato. In rappresentanza delle quattro vittime francesi, Nathan Gusman, Melissa Artus, William Pouza Doux e Axelle Nèmati Alizee Plaze c’è il console francese. C’è la moglie di Luigi Matti Altadonna, rimasta sola con quattro bambini. Mantengono dignità e compostezza, come da quel maledetto 14 agosto che si è portato via i loro cari e un pezzo delle loro vite”.
Sono arrabbiati: “Avete pensato a tutti, tranne che a noi”, dicono.
Piciocchi si è scusato a nome delle istituzioni: “Siamo in ritardo, avremmo dovuto intervenire prima per sostenervi”. Il fatto è, spiegano in Comune, “che si era dato per scontato che Autostrade si sarebbe occupata di queste famiglie, così come, in totale autonomia in questi mesi, ha fatto con sfollati e commercianti”.
E invece, lamentano i familiari delle vittime, “ci sono stati solo contatti sporadici e disordinati”.
Alla fine dell’incontro, scrive Il Secolo XIX, “saranno in molti a ringraziare anche per l’occasione di essersi potuti scambiare esperienze, contatti, sostegno”.
Da qui in poi ci sarà un incontro al mese: il prossimo è fissato per il 17 novembre. Nel frattempo, il Comune individuerà i casi finanziari più complicati, per intervenire subito.
Immediatamente “saranno rimborsate le spese per i funerali ai 25 che non hanno voluto i funerali di Stato, e che le hanno anticipate, e per i rimpatri delle salme. Le famiglie chiedono un supporto psicologico prima ancora che economico, ma le difficoltà finanziarie non mancano”.
L’incontro è durato due ore. Al termine, Piciocchi, commosso, ha dichiarato: “Dalla sobrietà di queste persone ho imparato molto, le porto nel cuore: assumo l’impegno di stargli vicino come un dovere morale”.