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Lo spettacolo incerto di Napoli-Roma

Napoli e Roma vorrebbero giocare a calcio, ma la partita del San Paolo va in un’altra direzione, soprattutto per “merito” della squadra di Di Francesco.

Lo spettacolo incerto di Napoli-Roma

Prologo

Milik per Mertens, in attacco, questa la novità nella formazione che al San Paolo sfida la Roma per proseguire la marcia di avvicinamento alla Juve. In mezzo ci sono state le fatiche di Champions contro il PSG. La Roma, invece, si presenta a Fuorigrotta forte delle confuse dichiarazioni del suo allenatore, che in settimana aveva parlato addirittura di presunta paura per i giallorossi da parte degli uomini di Ancelotti. Paura e incertezza, data dal fatto di non immaginare come la Roma si fosse presentata al cospetto del Napoli, con quale uomini, con quale modulo. Mah.

Atto primo

I primi minuti di gara sciolgono subito ogni riserva sui presunti dubbi circa l’atteggiamento dei giallorossi. Il Napoli fa la partita ed i lupacchiotti rintanati in difesa, tutto poco immaginabile. Quel gran furbastro del Sor Eusebio.

Il Napoli costruisce brillantemente efficaci trame di gioco, ed in più di un’occasione, nei primi dieci minuti, sfiora il vantaggio. Con Insigne, dopo un meraviglioso slalom di uomini da parte di Fabian Ruiz, e poi con gran parte del reparto avanzato azzurro, calciando da lontano, di testa, calciando dall’interno dell’area. Unico fattore comune ad ogni tentativo: la risposta impeccabile di Olsen.

Capovolgimento di fronte, e la Roma è in vantaggio. El Shaarawy, conclude in rete a due passi da Ospina. Il resto, per i primi quarantacinque minuti può riassumersi nel tentativo – poco sportivo per la verità – dei giallorossi di lasciar scorrere le lancette del tempo. Si parte dai rinvii pachidermici di Olsen, alle improvvise convulsioni in ordine sparso di De Rossi e compagni. L’arbitro fa finta di nulla, gli azzurri continuano  macinare gioco ed a sbagliare o al massimo a costringere il solito Olsen allo show e quindi, tutti al bar.

Atto secondo

La seconda parte, in campo, è qualcosa di già visto, nel primo tempo. Di Francesco chiarisce a tutti quali sono le reali intenzioni giallorosse, praticamente non giocare. Tutti dietro e palla avanti, quando si può. Certo aveva ragione, fanno paura, sono davvero da brividi. Il Napoli continua incessantemente e cercare la via del pareggio, entrano Mertens per Milik, Malcuit per Hysaj, Zielinski per Hamsik. Ma la storia resta la stessa, decine di occasioni da gol ma zero marcature, calci d’angolo a ripetizione ma niente la palla non entra.

La Roma da parte sua, quando può continua nel tentativo irritante di perder tempo. Al novantesimo, dopo un’azione iniziata dalla sinistra, Mertens centra finalmente la porta alle spalle di Olsen, il San Paolo è una bolgia, il Napoli pareggia ed il pubblico chiede il gol del vantaggio. L’arbitro non ci sta e dopo sei sostituzioni e svariati minuti persi a cercare di far volare le lancette, ad opera degli uomini di Di Francesco, concede soltanto quattro minuti di recupero. Capirete, i furbetti gialli e rossi nel lasciano giocare si e no uno, e tutti sotto la doccia.

Epilogo

Tra Var fuori uso nella prima parte del primo tempo (con annessi mugugni complottisti di ogni specie da parte dei tifosi azzurri), tattiche imprevedibili del tecnico giallorosso e movenze alla moviola di Olsen, Napoli Roma, consegna alle cronache uno spettacolo, come dire, abbastanza incerto. Da una parte una squadra scesa in campo per giocare al calcio, dall’altra, la Roma, tra simulazioni, provocazioni e colpi di teatro. Certo, ognuno avrà i suoi metodi per cercare la vittoria, o per lo meno per evitare la sconfitta. Ma questo, siamo onesti, è un po triste.

Poi è chiaro, torniamo sulla strada vecchia di anni, ci chiediamo cosa più o meno lecito per il raggiungimento del risultato, ma questa è un’altra storia. Il Napoli lascia sul campo una buona prestazione, spesso sprecone, ma tutto sommato nettamente superiore all’avversario. La Roma guadagna un punto, e le va di lusso per ciò che si è visto in campo. Gli azzurri insomma vanno, e per ciò che si vede in giro, è davvero una gran notizia.

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