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Anche Rog ha beneficiato della cura-Ancelotti, ora il Napoli ha un vice-Allan

Due partite da titolare in campionato, e la certezza di poter essere utile nel nuovo sistema di gioco: Rog ha risposto presente agli stimoli del nuovo corso.

Anche Rog ha beneficiato della cura-Ancelotti, ora il Napoli ha un vice-Allan

Come Ounas

All’indomani del match contro il Parma, abbiamo scritto un articolo su Adam Ounas. I temi riguardavano essenzialmente l’allargamento del turn over a calciatori non utilizzati nella stagione scorsa, l’impatto (decisivo) del franco-algerino sulla partita, la possibilità che Ounas avesse finalmente trovato una sua dimensione da alternativa del Napoli. Questo ci sembra il passaggio più significativo: «Una alternativa del Napoli gioca in una certa partita, anzi gioca bene e fa gol. Magari non diventerà titolare del Real Madrid o dello stesso Napoli, ma rappresenta una risorsa tattica in più. Ancelotti sta cercando di creare le condizioni perché tutti i giocatori dell’organico possano avviare un percorso di crescita. Ci sono partite in cui può succedere più facilmente che Ounas giochi e segni, così come ci sono altri momenti in cui servono Insigne e Allan (vedi sopra). Ma il nuovo approccio non ha preclusioni preventive, sviluppa la squadra attraverso gli esperimenti». Cambiate il nome Ounas con quello di Rog, e non cambierete la sostanza del discorso – al netto del gol segnato. 

Sì, perché Rog ha fatto bene contro il Sassuolo così come ha fatto bene a Torino. Due partite da titolare in Serie A nelle prime otto, esattamente la stessa cifra delle ultime due stagioni. Prima dell’arrivo di Ancelotti, il centrocampista croato ha esordito in campionato da titolare contro la Roma, poi ha iniziato dal primo minuto il match successivo contro il Crotone. Stop, fine delle trasmissioni. L’anno scorso, 28 subentri. In tutto, Rog ha disputato 7 partite da titolare nel Napoli di Sarri: le due in campionato di cui abbiamo parlato, più quattro in Coppa Italia e una in Europa League.

Cosa può dare Rog al Napoli

Come detto sopra: Rog ha fatto bene contro il Sassuolo come contro il Torino. Non partite indimenticabili, piuttosto prestazioni diligenti rispetto alle richieste tattiche dell’allenatore. 4 tackle tentati e un intercetto, 64 palloni giocati con una percentuale di precisione dell’87%.

Il nuovo Napoli gioca con due centrocampisti davanti alla difesa, più o meno sempre inizia le partite con un uomo bravo in interdizione (diciamo Allan) e uno più portato all’impostazione della manovra (Hamsik, Fabian Ruiz, Diawara). Ecco, Rog ha assolto le funzioni del primo elemento, ha giocato una partita di cucitura e non di strappi, del resto la modifica tattica di Ancelotti rispetto al sistema precedente prevede proprio un reparto di mezzo più bloccato, che serve più da filtro per il gioco piuttosto che ad alzare i ritmi attraverso il possesso.

Rog ha interpretato le nuove attribuzioni senza strafare. Certo, c’è ancora qualche problema nella gestione dell’irruenza, il croato è stato il calciatore in campo con il maggior numero di falli commessi (3). A Torino non era andata così, un solo intervento irregolare per il croato, che quindi sa anche limitarsi in certe sue esuberanze fisiche, una buona notizia se ora hai il compito di tenere su il reparto di mezzo per tutta una partita. Ah, anche questo è un punto importante: per la prima volta in stagione, Rog ha giocato 90 minuti su 90. Gli era capitato appena quattro volte a Napoli, nelle due stagioni precedenti. Nel piccolo grande mondo di Ancelotti, è un importante investimento di e sulla fiducia.

Una valida alternativa

Sì, perché il Napoli ha bisogno di Rog. Soprattutto in un sistema tattico che prevede e prevederà sempre il doppio centrocampista, avere un’alternativa ad Allan è fondamentale. È il concetto di Ounas che si espande verso altri slot in campo: ci sono partite in cui Rog – non un fuoriclasse, ma di certo un buon calciatore – può dare il suo contributo.

Ci sono partite in cui le differenze rispetto ad Allan (un passo più lungo e quindi una maggiore verticalità negli inserimenti, un approccio più scolastico, più statico, alla fase di pressing) possono consentire ad Ancelotti di diversificare il gioco. E poi è una semplice questione di turn over, di rotazioni: l’alternativa di Allan è Rog. Quando Allan riposerà, succederà che dovrà riposare ancora, toccherà a Rog. E allora Marko deve essere pronto a rispondere alla chiamata, perché la chiamata arriverà più spesso rispetto alle abitudini del ciclo precedente. È una sorta di circolo vizioso, ma in senso positivo per i non titolarissimi: vengo schierato più spesso; imparo a stare in questa squadra; aumento le possibilità che il mister decida di chiamarmi. E, nel frattempo, divento un calciatore migliore.

Finora, Rog non ha sciupato la sua occasione. Come tutti i calciatori del Napoli, questo bisogna dirlo. Il turn over quasi compulsivo di Ancelotti sta dando frutti importanti e forse anche inattesi, la squadra ha reagito bene a questi nuovi stimoli e non ha perso di efficacia nelle partite più rivoluzionarie rispetto ad una formazione titolare che non esiste più. O meglio: che cambia di partita in partita.

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