Un classico dell’Italia: dopo la tragedia, la Federico II scopre che dodici pini erano pericolosi. Fino all’altro giorno, questa emergenza non c’era.
Un classico dell’Italia
È un classico dell’Italia. Il giorno dopo, a buoi ampiamente fuggiti, si chiude la stalla. In questo caso, parliamo di una tragedia, del povero Davide Natale ucciso da un albero caduto per il maltempo in via Claudio, all’Istituto Motori. La facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II si trova in quella zona e oggi è scattato l’allarme.
Che cosa sta accadendo oggi, trentasei ore dopo la tragedia? Che la facoltà di Ingegneria ha scoperto che ben dodici pini andavano abbattuti, quindi erano pericolosi anche l’altroieri. La ditta Te.M.A.S. è al lavoro da questa mattina. L’iter è quello classico: si provvede prima a spogliare gli alberi e poi ad abbatterli. Dodici.
Se se ne fossero accorti prima, probabilmente Davide sarebbe ancora vivo. Vale sempre la pena rileggersi l’intervista di Ilaria Puglia al fratello di Cristian Alongi la donna uccisa da un albero a via Aniello Falcone. O meglio, uccisa dalla burocrazia italiana e dallo scaricabarile.