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Gazzetta: la forza dei cambi di Ancelotti, tecnico senza condizionamenti

Napoli-Milan, le sostituzioni di Ancelotti: «Diawara e Luperto, due segnali al gruppo: non è aziendalismo, quanto conoscenza della propria rosa».

Gazzetta: la forza dei cambi di Ancelotti, tecnico senza condizionamenti
Photo (Carlo Hermann/Kontrolab)

Dopo Napoli-Milan

Un’analisi interessante, quella pubblicata dalla Gazzetta dello Sport a poco più di 24 ore da Napoli-Milan. Si parla dei cambi di Ancelotti, delle sostituzioni che hanno in qualche modo indirizzato la partita. Il Napolista ne ha scritto secondo una prospettiva puramente tattica, la rosea fa una lettura di tipo emotivo e progettuale: «Prima l’innesto di Mertens, ma soprattutto i due cambi successivi spiegano Ancelotti. Danno la dimensione del tecnico di assoluto livello. Un professionista con le spalle larghe e senza paura di condizionamenti ambientali».

Leggiamo ancora: «Perché togliere Zielinski sul 2-2, con il polacco migliore in campo, per inserire Diawara, sembrava un azzardo. Anzi, una rinuncia. Invece con i quattro moschettieri davanti – spettacolo puro ammirare insieme Callejon, Mertens, Insigne e Milik) che si divertivano, c’era bisogno di equilibrio in mediana. Che poi l’azione del 3-2 sia partita da un esterno destro felpato e preciso del nuovo entrato, rientra in quell’imponderabile, in quella fortuna che aiuta gli audaci».

Luperto

Anche il terzo cambio ha colpito la Gazzetta: «Infine, quando Mario Rui si è fatto male e sembrava scontato l’ingresso dell’ultimo acquisto, il francese Kevin Malcuit, ecco che Ancelotti ha dato un altro segnale al gruppo. Entra Luperto, perché ha lavorato (e bene) per tutto il ritiro. E alla fine guardi come si comporta in campo il nazionale Under 21 e capisci che il tecnico non è tanto aziendalista (l’accusa dei catastrofisti), ma uomo di campo che sa valutare a fondo i propri giocatori».

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