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Enzo Massa un napoletano vincente: cinque scudetti di fila con la Canottieri Napoli junior

È sulla pedana dei mostri sacri, con personaggi come Paolo De Crescenzo e Pino Porzio. Ora dategli grandi palcoscenici

Enzo Massa un napoletano vincente: cinque scudetti di fila con la Canottieri Napoli junior

Responsabile giovanile

È molto probabile che un napoletano ricordi chi erano Gabbriellini e Mocellin, carneadi del nostro Napoli che la nostra “banca dati” Davide Morgera fa emergere in maniera sempre precisa dallo stato di subconscio in cui erano stati riposti.

Ma credo che non tanti napoletani sappiano chi è Enzo Massa responsabile del settore giovanile pallanuoto della Canottieri Napoli e sicuramente sul podio come allenatore più scudettato della storia dello sport partenopeo. Scudetti e successi realizzati con squadre della nostra città.

Le storie di successo della nostra città

Non sono uno statistico ma credo che dopo i “mostri sacri” Paolo De Crescenzo, l’indimenticabile coach del glorioso Posillipo di fine secolo scorso, e Pino Porzio, allenatore vincente anche lontano dalle nostre acque (Recco), sulla pedana ci sia anche Enzo Massa con i suoi cinque scudetti vinti con le squadre giovanili della Canottieri Napoli tra cui l’ultimo l’altro ieri con la rappresentativa under 20 che si è laureata campione d’Italia al termine delle final four del Foro Italico a Roma.

Calcio, basket, rugby ed altri sport non hanno mai espresso coach napoletani vincenti quanto quelli  prodotti dalla pallanuoto.

Tra l’altro Massa (cfr riquadro) ha vinto anche altro. Ha riportato dopo 24 anni la Rari Nantes in serie A1 nel 2003 quando fu riconosciuto “allenatore dell’anno” dalla stampa locale e nel 2006 ha traghettato l’Acquachiara in A2. Centinaia di ragazzi hanno ascoltato le sue urla dal bordo della piscina ed alcuni di loro, oggi nazionali ed olimpionici (Velotto, Esposito, Maccioni), credo che abbiano la consapevolezza che quelle “incitazioni” sono state melodie motivazionali privilegiate.

Un vincente che ora ha bisogno di cimentarsi con i grandi palcoscenici.

Non abbiate paura a consegnargli le chiavi di un auto di grossa cilindrata. Un vincente, come il diamante, è per sempre, indipendentemente dalla categoria in cui si esibisce.

Di solito si dice che vincere logora. Non chi è abituato a farlo. Chi è abituato a vincere ha consolidato una struttura mentale tale da riuscire a esprimere con meno stress (o con più serenità) la propria forza. Ha la pancia piena e, a livello inconscio, il pensiero è allenato a ragionare in termini positivi. Si convince che non fa le cose bene ogni tanto, ma le fa bene sempre. Vincere è una abitudine, così come non vincere. Vincere, per uno sportivo,  non significa giocare bene, vincere non significa essere primi in classifica 25 giornate su 26, vincere non significa il possesso palla 30 minuti su 32. Vincere significa alzare trofei, essere inondati di coriandoli sul predellino con la scritta winner.

Punto.

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