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Tagliavento: «Non commento quanto scritto su Allegri, impossibile fare a meno del Var»

L’intervista di Tagliavento al Messaggero: «Il gol non assegnato a Muntari è il mio errore più grande. Oggi si sarebbe potuto evitare in un decimo di secondo».

Tagliavento: «Non commento quanto scritto su Allegri, impossibile fare a meno del Var»

L’intervista al Messaggero

Paolo Tagliavento ha smesso di arbitrare. È stato uno dei protagonisti di un finale di stagione turbolento, ricorderete il conciliabolo con Allegri in mixed zone al termine di Inter-Juventus. Poi, anche l’abbraccio con De Rossi al termine di Roma-Juventus. L’intervista rilasciata al Messaggero si apre proprio parlando di questi due gesti: «Ho ricevuto tanti abbracci, d’altronde dopo 221 gare dirette in quindici anni è normale che si creino rapporti di stima con i calciatori. Gesti equivocabili? Se si riferisce ad Allegri, non vale la pena commentare quanto detto e scritto».

Il post-Calciopoli: «Quello, per noi, è stato un periodo tremendo. Personalmente ho vissuto giorni terribili, ero certo di me stesso e della mia onestà. Ero completamente estraneo, e la giustizia sportiva e penale l’hanno appurato in brevissimo tempo».

Episodi celebri

Tanti momenti difficili, come arbitro, anche nella carriera dopo il 2006. Le manette di Mourinho, il gol non concesso a Muntari. Tagliavento c’era, e racconta: «In occasione di Inter-Sampdoria, fui rincuorato dai vertici arbitrali: avevo diretto molto bene. La rete non convalidata a Muntari è il mio errore più evidente, che oggi si sarebbe evitato in un decimo di secondo».

Da qui è immediato l’elogio alla tecnologia: «Una volta eravamo noi arbitri, due assistenti con le bandierine. Stop. Poi sono arrivati gli auricolari, gli addizionali, la goal line e ora il Var. L’arbitraggio è diventato più facile, oggi non si può fare a meno di certi supporti. Arbitri contrari al Var? Una voce, nulla di più. Qualche perplessità c’è sempre stata, ma quelli più intelligenti sono quelli che sanno aprirsi ai cambiamenti».

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