Allo stadio già a tre o quattro anni, Juliano che si arrabbiò con lui ma poi arrivò Maradona. Diego vissuto a vent’anni
Avevo tre o quattro anni
Uno mi sembra fosse Sivori l’altro era sicuramente Canè.
Litigarono sotto la tribuna su chi dovesse battere una punizione.
Il mio ricordo è in bianco e nero come era la televisione di allora… e invece ero proprio allo stadio.
Papà mi portava in tribuna, aveva l’abbonamento del banco di Napoli, o qualcosa del genere. Mamma restava a casa con mio fratello più piccolo, era la sua giornata di riposo.
Avrò avuto 3-4 anni ed è il mio primo ricordo del Napoli.
Sono del 1964 ahi ?
A fine partita si lanciavano i cuscini di carta e paglia che si usavano per sedersi sui gradoni.
Poi venne il colore e con esso il mio primo idolo: Totonno Juliano il capitano.
Indossava il numero 8 e fece anche i mondiali del 70.
La mia prima finale persa
Persi la mia prima finale su un plaid a terra insieme ai cugini a casa di una zia. Papà aveva già fatto mettere l’adesivo tricolore sul cofano della lancia Fulvia…qualcosa sulla sconfitta la cominciai a capire ben presto.
Mi sarei rifatto nell’82.
Una volta a bordo campo durante la settimana indugiai a restituire il pallone a Juliano che si allenava con la squadra, mi mandò a quel paese, così gratuitamente… e smisi all’improvviso di amarlo.
Ci avrei fatto pace molti anni dopo quando tornò da Barcellona con Maradona.
Negli anni passarono Braglia Clerici Massa Savoldi Krol e una squadra meravigliosa di mister Vinicio che non vinse, boh forse di un punto ma giocò il primo calcio totale in Italia.
Gli anni di Maradona
Gli anni di Maradona coincisero con i miei 20 anni, andavo in curva con gli amici . I ricordi qui si intensificano e si fondono i mille fotogrammi, merende frittate salsicce caffè borghetti e gol su gol .. la tripletta alla Lazio, i ciclici 6 gol che davano al Pescara di Galeone, il gol a Tacconi di Diego in una domenica di pioggia pazzesca in cui sfidò le leggi della fisica e il suo piedino prensile fu il più imitato da noi ragazzi quando volevamo far gol su punizione.
Il porompero che nacque in curva B in una partita contro il Lecce.
Gli scudetti! Due! E uno perso perché gli altri il Milan ahimè era più forti e noi arrivammo davvero spompati.
Non avrei potuto chiedere nulla di più. Vent’anni. Gli amici Diego e la mia squadra che vinceva il tricolore .
Saluti e forza Napoli sempre