ilNapolista

Com’è andata la partita di Tonelli, un talismano per il Napoli

Il sentimento iniziale e condiviso, verso il ritorno da titolare di Lorenzo Tonelli, era di sorpresa ed ansia. La prestazione ha offerto uno spaccato fedele del calciatore delle sue qualità.

Com’è andata la partita di Tonelli, un talismano per il Napoli

Esordio stagionale

Tutti, ma proprio tutti. Il sentimento era condiviso, ieri sera, dopo l’annuncio della formazione del Napoli: sfiducia mista a paura, ansia, sorpresa. Lorenzo Tonelli titolare dopo 385 giorni, come potrà mai giocare un calciatore che non va in campo da una vita, come siamo ridotti male, che sfiga e altre analisi di questo tipo.

Alla fine, com’è andata? Bene. Il Napoli ha vinto 4-1, ha offerto una buonissima prestazione difensiva (5 conclusioni concesse agli avversari, nonostante un primo tempo di ottimo livello della Lazio), Tonelli non ha sfigurato. O meglio: rivedendo il gol di De Vrij, si percepisce la mancata marcatura di Koulibaly o di Hysaj sul centrale olandese, che potrebbe in qualche modo essere causata da una comunicazione fallace con Tonelli. È una pura ipotesi, che non condanna l’ex difensore dell’Empoli ma può individuare un problema nella sua inattività. La situazione, in ogni caso, con Immobile al cross dopo un calcio d’angolo in favore della squadra di Inzaghi, era decisamente anomale.

Partita ordinaria

Per il resto, Tonelli ha giocato una partita ordinaria e ordinata. Nessun momento di scompenso indotto, 2 intercetti e altrettanti palloni spazzati, il 67% degli uno contro uno vinti. Tra questi, 3 duelli aerei su 4. La forza di Tonelli, eccola qua. Rispetto a tutti gli altri centrali in rosa (Maksimovic, ricordiamolo, è ora allo Spartak Mosca), Tonelli ha il profili più fisico. Nel senso: basa il suo gioco sulla forza atletica, sui fondamentali che fanno riferimento alla forza atletica. Non è un difensore di concetto come Albiol, non ha lo strapotere assoluto di Koulibaly, anche lui un prodigio fisico ma con una grande capacità di lettura preventiva delle situazioni. Chiriches, da par suo, è un interprete molto accademico del ruolo.

Tonelli rappresenta il quarto stato, la via alternativa. La quarta scelta, per Sarri. Che gli preferisce calciatori con valore assoluto più alto e con maggiore qualità tecnica. Più che il dato statistico rispetto al lavoro in impostazione di Tonelli (90% di passaggi riusciti), è la qualità degli appoggi a fare la differenza. L’ex Empoli ragiona su direttrici elementari, non è pienamente a suo agio quando si tratta di portare il pallone, spesso la misura dei suoi passaggi non è precisissima.

Come dire: non è un caso che Tonelli non sia titolare nel Napoli. Certo, c’è una differenza tra un’alternativa e un calciatore da quattro partite (!) in due stagioni, ma il mistero sulle sue condizioni fisiche resterà una delle nebulose più oscure nella storia recente del Napoli. Ora è (di nuovo) il suo momento. Nelle sue quattro partite, 100% di vittorie contro Sampdoria, Pescara, Milan e Lazio e due gol di un certo peso (il 2-1 alla Samp a tempo scaduto e il vantaggio contro gli abruzzesi dopo un primo tempo da 0-0). Tonelli è una specie di talismano, ora dovrà essere qualcosa di più. Chiriches resterà fuori per qualche partita, ci sono Europa League e campionato. Improvvisamente, è tornato ad essere un calciatore. Magari non è un giocatore da Napoli, soprattutto per caratteristiche tecniche. Ma sarà utilissimo. Lo è già stato. Finora è andata sempre bene.

ilnapolista © riproduzione riservata