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Il Napoli demolisce anche il Cagliari: viaggia alla media di 101 punti

Vittoria in scioltezza in Sardegna per 5-0. E più quattro sulla Juve. I sardi combattono per venti minuti, poi si arrendono allo strapotere azzurro.

Il Napoli demolisce anche il Cagliari: viaggia alla media di 101 punti

Una pura formalità

Una pura formalità. Il Napoli batte il Cagliari 5-0. Decima vittoria consecutiva, ennesimo successo in trasferta (quest’anno le ha vinte tutte, solo un pareggio a Verona contro il Chievo). E più quattro sulla Juventus che adesso ha una partita in meno. La squadra di Sarri gioca a memoria, controlla la partita e appena può, colpisce. Come un serpente. Due volte nel primo tempo, tre nella ripresa. E manca anche un rigore su Mertens, sullo 0-0. Ricordiamo che a Cagliari la Juventus vinse 1-0, con il famoso episodio del fallo di mano di Bernardeschi non fischiato.

Il Napoli è una macchina perfetta. Questa sera ha concesso venti minuti al Cagliari, durante i quali peraltro Reina è stato realmente impegnato soltanto in un’uscita. Per il resto, pieno controllo della partita, geometria euclidea e giusto qualche accelerazione. Quel che basta per demolire l’avversario. Imbarazzante il divario in campo. Reti di Callejon, Mertens, Hamsik, Insigne su rigore e punizione di Mario Rui alla Maradona all’ultimo minuto. La Juve ha una partita da recuperare, certo, intanto il più quattro in classifica fa il suo effetto. Il Napoli ha 69 punti, sta viaggiando alla media di 2,65 punti a partita. Che a fine anno farebbero quota 100,84.

Il Cagliari ci prova

Il Cagliari è tutt’altro che arrendevole. Lopez percorre una strada diversa da quella di Gasperini ieri con la Juventus (partita poi rinviata) e non schiera le seconde linee. Modifica la formazione, nel tentativo di sorprendere la squadra di Sarri. Un 3-4-1-2, con il coreano Han e Pavoletti davanti a Joao Pedro. I sardi provano a giocarsela, Pavoletti anticipa Albiol al sesto minuto, ma il suo tiro è blando. Così come un colpo di testa, poco dopo. Il Cagliari gioca quasi esclusivamente a destra, con Faragò e Han.

Ma il Napoli appena accelera, diventa pericoloso. Al quarto d’ora ci sarebbe un rigore per una evidente trattenuta in area su Mertens che però tira ugualmente da posizione favorevole. L’arbitro Giacomelli fa cenno di proseguire e irrobustisce la nuova consuetudine del calcio italiano: ignorare il Var.

È ancora Han, al 19esimo, a essere anticipato da Reina sul cui rinvio Pavoletti prova un pallonetto che però non inquadra la porta. È stato lo stesso Pavoletti a servire il nord-coreano.

I gol

La squadra di Sarri orchestra bene. Come al solito, gli azzurri sanno sempre che cosa fare con il pallone. Appena ne ha l’occasione, il Napoli non perdona. È il 27esimo. Allan – ancora un’ottima partita – recupera palla Padoin, va via sulla destra con il doppio passo, serve all’indietro Callejon che chirurgicamente la piazza nell’angolino basso alla destra di Cragno.

Il Cagliari prova a reagire. Ancora con Faragò che “conquista” l’ammonizione di Koulibaly. Reina, però, non compie più parate. Anzi è Mertens a raddoppiare. Il pallone arriva ancora una volta dalla destra, azione insistita. Il Cagliari non riesce a sbrogliare, Hysaj cross e Mertens segna alla Paolo Rossi. Gol numero 16 in campionato. Quarto nella classifica marcatori, a una rete da Quagliarella, a due da Icardi e a sei da Immobile.

La ripresa

La ripresa è poco più di un allenamento. Reina viene infastidito soltanto da una punizione di Lykogiannis. Per il resto, è un monologo. Il Napoli segna il terzo gol con Hamsik, di sinistro, su assist di Insigne. Il quarto, al 72esimo, con Insigne su rigore per fallo di mano di Castan. Il quinto – forse il più importante – di Mario Rui su punizione dal limite, alla Maradona, al novantesimo. Un gol che commuove. Ne avrebbe potuti segnare persino di più, persino non volendo. Insomma, meno di cinque questo Napoli non è riuscito a segnarne. Ma l’obiettivo non è diventare il miglior attacco della Serie A. L’obiettivo è un altro.

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