Una scadenza importante per il Milan: senza il completamento dell’aumento di capitale, Elliott potrebbe denunciare il club rossonero per mancato rispetto degli accordi economici.
L’articolo di Repubblica
Sono e saranno giorni abbastanza convulsi per il presidente del Milan Yonghong Li. Anzi, Repubblica li definisce così: «I 40 giorni più lunghi della nebulosa presidenza di Yonghong Li al Milan. E scattano oggi». Da un parte il comunicato di ieri sulle indiscrezioni de La Stampa in merito all’inchiesta della Procura di Milano. Ma anche la difficile situazione finanziaria. Leggiamo: «Entro il 26 febbraio il successore cinese di Silvio Berlusconi dovrà versare gli ultimi 16 milioni di euro del previsto aumento di capitale di 60 milioni. Lo ha stabilito il Cda di ieri, cui Li ha partecipato in videoconferenza. Se non ci riuscisse, il fondo Elliott, che gli ha prestato 303 milioni con scadenza ottobre, potrebbe denunciare il mancato rispetto degli accordi presi a tutela del finanziamento e chiedere di entrare in possesso del pacchetto azionario del Milan»,
In pratica, verrebbe sancito l’epilogo (iper)anticipato dell’avventura del Milan cinese. Anche se Repubblica spiega che una situazione di questo tipo «non gioverebbe di sicuro a Berlusconi: alla vigilia delle politiche del 4 marzo, vedrebbe sconfessata la famosa promessa ai tifosi (“lascio il Milan in buone mani”), dopo l’addio al calcio e il presunto fallito tentativo di coinvolgerlo nel salvataggio del Vicenza».
La necessità
Il Milan di Yonghong Li ha i giorni, anzi i minuti contati. Ieri, per esempio, è stata proprio La Repubblica a scrivere delle grandi perplessità dell’Uefa in merito alla solidità del progetto cinese. Nonostante tutto, vengono riportate parole abbastanza rilassate di Marco Fassone: «La situazione economica è rassicurante». L’ad rossonero fonda questa sua considerazione su 20 milioni di exstrabudget, costruiti grazie a «a incassi da stadio, diritti tv e al risparmio sugli stipendi di Montella e del suo staff. Ma non si è accennato ai 50 milioni che Li potrebbe dovere versare entro giugno, per ripianare le perdite. E sono vaghe le alternative al rifinanziamento entro metà marzo del debito con Elliott. L’Uefa lo ritiene essenziale per il patteggiamento delle sanzioni sul del fair-play finanziario». Proclami a parte, la situazione rossonera è ancora in fase di definizione. E racconta una storia di calcio e finanza davvero appassionante.