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Non fasciamoci la testa (siamo secondi), ma Sarri capisca dov’è finito il suo Napoli

0-0 con la Fiorentina. Come due anni fa, fallito il ritorno in testa. È solo colpa dell’assenza di Insigne (e Ghoulam) la scomparsa della manovra?

Non fasciamoci la testa (siamo secondi), ma Sarri capisca dov’è finito il suo Napoli
Sarri (Ciambelli)

Come due anni fa

Come due anni fa, il Napoli fallisce l’occasione di tornare in testa al campionato. Anche allora gli azzurri erano reduci dalla sconfitta contro la Juventus, allo Stadium. La settimana successiva, i bianconeri pareggiarono a Bologna ma il Napoli non ne approfittò e non si andò oltre l’1-1 contro il Milan. Due stagioni dopo, un anno e mezzo dopo, il Napoli si ripete. Viene sconfitto in casa dalla Juventus, ma sette giorni dopo può tornare in testa alla classifica. Il Napoli di Sarri non va oltre lo zero a zero in casa con la Fiorentina. È il terzo pareggio del campionato per gli azzurri, il secondo interno.

Tre reti in cinque partite

Nelle ultime cinque partite di campionato, il Napoli ha segnato tre reti: due al Milan e una all’Udinese. È la seconda partita consecutiva in campionato senza segnare. Va detto che tutte hanno rallentato, anche la Roma che ha pareggiato a Verona contro il Chievo. Quindi non è il caso di sfasciarsi la testa. Ma la testa non va messo nemmeno sotto la sabbia. L’assenza di Insigne pesa, ma non può essere l’unica spiegazione. Certo manca Ghoulam, è saltata la catena di sinistra. E si sente. Al posto di Insigne, come previsto, ha giocato Zielinski. Per il resto, in campo i titolarissimi. Senza Ghoulam, Mario Rui può essere definito un titolarissimo.

Una squadra smarrita

Il Napoli è parso a lungo una squadra smarrita, soprattutto nel primo tempo. La manovra a memoria, che ha a lungo contraddistinto il gioco degli azzurri, è sparita. Il Napoli prima danzava, adesso è appesantito. Sicuramente nella testa, non sappiamo se anche nelle gambe. Nel primo tempo, gli azzurri si sono resi pericolosi soltanto all’inizio con Jorginho. La Fiorentina ha fatto il Napoli, ha fatto girare palla e davanti ha esibito quelle sovrapposizioni e quei tagli che hanno portato il gioco di Sarri sulla bocca di tanti.

Nella ripresa due grandi occasioni

Tanti, troppo passaggi sbagliati. Poi nella ripresa decisamente meglio, soprattutto dal punto di vista del carattere. Due le occasioni per gli azzurri. Una sul sinistro di Zielinski che ha colpito il palo con la complicità di Sportiello e l’altra sui piedi di Mertens ben servito da Allan. Da solo davanti a Sportiello, spostato sulla destra, Mertens ha atteso qualche secondo di troppo e poi ha sparacchiato sul portiere. C’è stato un gran bel tiro di Hamsik, fuori di poco. E in precdenza un’altra occasione fallita da Zielinski. Il Napoli ci ha messo il cuore, e paradossalmente il cuore ha messo ulteriormente in evidenza i passi indietro sul piano della manovra.

Non facciamoci prendere dall’ansia

È ampiamente prematuro parlare di crisi. Il Napoli è secondo in classifica, a un punto dall’Inter e con un punto di vantaggio sulla Juventus. Parliamo di una posizione di classifica di tutto rispetto. Sarri dovrà lavorare e capire come mai si è smarrita la fluidità di manovra, oppure se tutto dipende dalle assenze. Di certo il Napoli sarrita è sparito. La classifica è più che ottima, questo aiuta. Nessuno deve farsi prendere dall’ansia. È impensabile giocare un campionato a tutta. Però è importante capire come mai di quel Napoli si siano perse le tracce.

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