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Hamsik e i suoi momenti no: tutte le altre volte in cui gli è mancato il gol

Tante partite senza segnare, è già successo nella lunga carriera azzurra di Hamsik. Marek, però, ha sempre saputo superare i periodi difficili.

Hamsik e i suoi momenti no: tutte le altre volte in cui gli è mancato il gol

Una volta l’anno, negli ultimi anni

È già successo che Hamsik si addormentasse. Si è sempre risvegliato, quindi abbiamo deciso di raccontare queste storie anche per sottolineare che sì, Marek tornerà ai suoi livelli. In questo caso abbiamo usato il gol come pretesto narrativo, recuperando tutti i grandi periodi di digiuno. Oggi sembra mancare anche il suo contributo al gioco, anzi è questa la cosa che preoccupa di più. Le partite senza gol non sono nemmeno tante, paragonate ad altri periodi no della sua carriera azzurra: un solo gol in 23 partite, una media bassissima. Ma la “posizione” dell’unica rete, alla settima contro il Cagliari, permette di dividere praticamente a metà il momento negativo – almeno quello in fase realizzativa.

Detto questo, vediamo questi altri periodi di magra offensiva. Cominciano presto, già alla seconda stagione al Napoli. 2008/2009, dalla 23esima alla 38esima giornata di un Napoli che non ha ancora competizioni europee da disputare. Il gol contro il Palermo, a febbraio, è addirittura l’ultimo del campionato. La serie, curiosamente, riprenderà proprio a Palermo nel match d’apertura del campionato 2009/2010.

Un gol non banale, tra le altre cose

Il successivo periodo negativo arriva nella stagione 2012/2013. Il Napoli insegue la Juventus per tutto il campionato, parte alla grande (7 gol in 15 partite), poi va in letargo tra febbraio e maggio. Le partite senza reti sono 11, tra Napoli-Catania 2-0 e il match decisivo per la Champions, a Bologna. Il primo dei tre gol che certificano il secondo posto è realizzato proprio da Marek, con un gran sinistro sul primo palo.

Arriva Benitez, Hamsik comincia alla grande nel nuovo ruolo di trequartista dietro un solo attaccante. I gol sono 6 nelle prime 11 partite, poi ecco un infortunio non grave ma seccante. Un mese di assenza, la difficoltà a rientrare, il turn over scientifico del tecnico spagnolo. Hamsik resta a digiuno dal 2 novembre fino a maggio, alla penultima giornata di campionato contro la Sampdoria. In mezzo, una situazione ancora più particolare: zero reti nelle altre competizioni (Coppa Italia, Champions ed Europa League). È la striscia negativa da record: 25 partite di Serie A senza gol, 33 totali giocate dal Napoli.

Da notare la maglia camouflage in giallo

Anche nel secondo anno di Benitez, Hamsik vive un momento di difficoltà. Dal 26 ottobre 2014 al 23 febbraio, esattamente 2015 15 partite di Serie A senza gol. In realtà, Hamsik segna due gol nel mezzo di questo periodo, uno in Europa League (in casa degli slovacchi dello Slovan Bratislava) e poi in Coppa Italia, al San Paolo contro l’Udinese. Proprio il gol ai friulani va decisamente rivisto.

Stavolta la maglia è jeans

Sarri utilizza Hamsik come interno di centrocampo, lui risponde benissimo a livello di gioco ma inizia col freno a mano tirato per numero di gol. Uno al Sassuolo, alla prima di campionato. Uno al Bruges, a settembre, in Europa League. E poi, digiuno fino all’ultimo match prima di Natale, Atalanta-Napoli 1-3. Su rigore, col brivido. Ne sbaglierà un altro, nel finale di partita. Da lì in poi, 3 gol in 4 partite e poi altre quindici di stop, fino a Napoli-Frosinone 4-0. Di quella partita ricordiamo tutti la tripletta di Higuain, ma c’è anche il gol in apertura di Marek. Che ruppe un digiuno che stava facendosi pesante.

Oggi quindi siamo in perfetta media. Hamsik è sempre stato un calciatore discontinuo nella sua continuità, nel senso che i suoi momenti di down sono un’eventualità da considerare sempre, da non scartare mai. Ne ha vissuti, ne abbiamo vissuti. Li ha superati. Ne sta, ne stiamo vivendo un altro. Supererà anche questo.

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