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Il critico d’arte Beatrice contro Sarri: «Sopravvalutato, atteggiamento vittimistico»

Beatrice attacca Sarri e Conte su Tuttosport: «Il primo ha un look dopolavoristico, il secondo è un vincente ma pensa solo a sé stesso».

Il critico d’arte Beatrice contro Sarri: «Sopravvalutato, atteggiamento vittimistico»
Sarri (Ciambelli)

Il commento su Tuttosport

Ultimissima pagina di Tuttosport, scrive un critico d’arte. E scrive di calcio, di Sarri e Conte. Entrambi, secondo il signor Luca Beatrice – tifoso della Juventus e, appunto, critico e curatore d’arte – sono «sovrastimati, come alcuni artisti certamente bravi che appartengono al mio mondo».

Per i due allenatori, l’esame rivelatore è stato quello europeo. Sconfitti da Manchester City e Roma, ma non è solo questo il punto. Contro Sarri, secondo Beatrice, c’è anche dell’altro: «Al Napoli non credo. Magari mi sbaglio e vincerà lo scudetto eppure sono abbastanza certo che l’entusiasmo con cui si saluta l’estetica pallonara degli azzurri non corrisponda a verità. Oltre a ciò che ha imparato a memoria, il Napoli non sa andare. Se incontra una squadra ben organizzata come l’Inter si blocca, si infrange. Se gli capita un team come il Manchester City rivela immaturità e incompletezza. Mi pare un gruppo poco capace di adattabilità, guidato da un mister in difficoltà se costretto a cambiare in corso d’opera».

E questo è il calcio, inteso come campo. Solo che Beatrice va anche oltre. Leggiamo ancora: «Di Sarri, inoltre, non mi piace l’eloquio nervoso, l’atteggiamento vittimistico da eterno outsider, per non parlare del look dopolavoristico. Ma questa è un’altra storia».

La lettura su Sarri è sicuramente in controtendenza, diciamo discutibile. Quella su Conte, invece, sembra più che altro una ripicca personale: «Un grande motivatore che non sa gestire più di una competizione, in Europa con lui collezionammo figure barbine. Insegue record personali ed entra sempre in conflitto con il club, a differenza di Sarri è un vincente, ma punta tutto sulla tenuta mentale. Fa lavorare meglio i gregari che i campioni, e se la squadra si ribella son dolori». Il critico d’arte Luca Beatrice la vede così.

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