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Non è che abbiamo sottovalutato questa Roma?

Di Francesco sta dimostrando di essere all’altezza, Monchi ha migliorato la squadra con la politica del sell-to-buy: la Roma è a +5 rispetto all’anno scorso

Non è che abbiamo sottovalutato questa Roma?

87 punti

Quando ieri abbiamo scritto del senso di Rooma-Napoli, ci riferivamo più che altro all’attesa rispetto a una nuova, all’ennesima dimostrazione del Napoli in merito alla sua forza. Oggi vogliamo parlare della forza di un avversario che sabato giocherà il suo terzo big match di campionato ed ha solo tre punti in meno (virtuali, c’è da recuperare a Genova con la Samp) rispetto al Napoli. E che in Champions ha quattro punti in due partite, uno in più del Napoli. Il tutto, dopo una vera e propria rivoluzione estiva. Di pensieri e concetti, prima ancora che di mercato.

Sì, questa Roma è stata sottovalutata. Eppure ha una struttura non troppo dissimile rispetto a quella che l’anno scorso l’ha portata a quota 87 punti in campionato. Al di là del secondo posto, si tratta di considerare il punteggio: appena 27 punti persi sui 114 totali a disposizione. Certo, sono state fatte delle operazioni di mercato rischiose (l’addio di Rudiger, Paredes e Salah tutti insieme), ma è vero pure che il ritorno degli infortunati e di calciatori già di proprietà (Florenzi e Pellegrini) non ha fatto avvertire parti importanti di questi addii.

C’è stato poi il mercato in entrata, che definiremmo logico: ruolo su ruolo per chi è andato via, quasi sempre migliorando la qualità (solo in difesa manca qualcosa, con lo “scambio” Rudiger-Moreno) e con qualche variazione sul tema. Si pensi a Schick e Defrel, due uomini al posto di Salah, eppure giocano in maniera diversa rispetto all’egiziano. E offrono anche un’alternativa importante al miglior Dzeko possibile.

Il gioco

Certo, c’è stato un cambiamento importante dal punto di vista del gioco. Di Francesco non è Spalletti, alcuni concetti sono similari (una certa verticalità, lo sfruttamento dei tagli) ma altri, soprattutto i principi difensivi, sono completamente diversi. La Roma ha pagato quest’adattamento con prestazioni non brillantissime ma condite dal risultato positivo (Bergamo, Atletico Madrid in Champions) e con la sconfitta interna contro l’Inter, maturata dopo un periodo di dominio non capitalizzato. Inesperienza, un processo di trasformazione ancora non completato. Ecco, quella volta si è avvertito.

Poi, però, nessun altra scossa tellurica negativa. Anzi, è arrivato il successo di Milano, netto e deciso. Una partita non eccezionale, ma comunque sempre tenuta sotto controllo mentre il Milan gestiva il pallone. È una forza delle squadre di Di Francesco: essere all’interno del gioco anche quando non sembra, per poi sfruttare l’alta qualità dei calciatori in campo. Da Dzeko in giù, la Roma ha una rosa importante. Basti pensare al centrocampo, con Nainggolan e Strootman oppure Pellegrini e Gonalons. E De Rossi, e Florenzi. Un reparto a cinque stelle, assolutamente avvicinabile a quello del Napoli.

Monchi ha dimostrato che un organico dagli ottimi risultati poteva essere modificato (e forse migliorato) con un lavoro di scambio al mercato. Di Francesco, invece, sta dando prova di elasticità e capacità camaleontiche rispetto alle caratteristiche della rosa. Chi si aspettava un Sassuolo-bis non ha trovato una squadra molto diversa, ma gli accorgimenti per venire incontro alle esigenze di un gruppo più forte, comunque differente, ci sono.

Come per il Napoli, anche per la Roma questa partita vale tantissimo. Perché significherebbe fermare una rivale diretta e avvicinarla, mettendosi virtualmente a -1 dalla Juventus e dall’Inter. Significherebbe ricordare a tutti che la Roma non è solo un’ipotesi, in questo campionato, ma è una squadra viva e con una qualità altissima. Anche se è stato quasi di moda sottovalutarla. Finora ha smentito tutti coloro che profetizzavano un ridimensionamento rispetto agli splendidi risultati di Spalletti. Su sei partite giocate, siamo a +5 rispetto all’anno scorso. Non se l’aspettava nessuno, ma è proprio così. Attenti a questa Roma.

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