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Roma-Napoli, non si torna indietro dal tempo dei big match

Il Napoli testerà a Roma la sua qualità e le sue ambizioni. Dopo, sarà ancora sfida proibitiva: Manchester City e Inter diranno il resto.

Roma-Napoli, non si torna indietro dal tempo dei big match

Solo la Lazio

Dopo il doppio impegno dell’Italia, manca solo il destino definitivo di Messi per mandare in archivio la doppia settimana delle Nazionali. E per riaprire il discorso sul campionato, sui giorni che conducono a Roma-Napoli. Sarà una partita ricchissima di significati, per la squadra azzurra. Intanto, dopo la Lazio, è il primo vero big match della stagione. Stesso stadio, valori diversi (i giallorossi sono decisamente più avanti rispetto alla squadra di Inzaghi) e l’opportunità di dare un senso realistico alle prime sette partite. Un risultato positivo all’Olimpico, corroborato da una prestazione importante, potrebbe infatti iscrivere definitivamente il Napoli alla corsa per il titolo. Anzi, diciamolo meglio: permetterebbe al Napoli di guardare a questa sua condizione, a metà tra la favorita e l’underdog, con una consapevolezza ancora maggiore.

Ecco, per farvi e farci capire: pensate alla situazione per cui, sabato sera, siamo qui a parlare di un Roma-Napoli come quello dello scorso anno. Intendiamo come risultato, ma anche come impatto della prestazione. All’Olimpico, nel marzo scorso, la squadra di Sarri impose il suo gioco e dominò letteralmente per il match per 70-75 minuti. Un dominio che fruttò due gol, ma soprattutto seppe dare una dimensione concreta della forza del Napoli.

Succedesse sabato, si tratterebbe dell’ottava vittoria consecutiva. Della quinta in trasferta, peraltro, con ein plein romano già completato. Uno scenario roseo, ma soprattutto significativo: il Napoli che batte la Roma – o che comunque gioca una partita di supremazia contro una squadra forte e ben allenata – è una contender per il titolo senza se e senza ma. Senza ritorni indietro, senza ripensamenti.

La Roma

Anche perché loro sono forti forti, molto di più di quanto davano a vedere in estate. Mancherà qualche pedina, ma Di Francesco ha dimostrato una certa elasticità e una buona capacità di compromesso. La sua Roma è una squadra che (ancora) non ruba l’occhio, gioca un calcio a metà tra il propositivo e il verticale, e soprattutto ha la mission principale di armare Edin Dzeko. Per farlo, utilizza calciatori di grande qualità creativa eppure con un’ottima tenuta fisica. Non è un caso che il simbolo di questa squadra si chiami Radja Nainggolan.

Come ha detto Di Francesco sarà una bella partita, non decisiva ma comunque indicativa per le gerarchie dell’alta classifica. E poi, per il Napoli, apre il mese in cui gli esami si faranno probanti, e in successione. Dopo i giallorossi il City, poi l’Inter. Un modo, anzi tre, per verificare ambizioni e possibilità. Per capire limiti e qualità. Dopo questo mese, non si torna indietro. Soprattutto se dovesse andar bene.

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