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La nuova forza del Napoli su palla inattiva: dieci gol segnati in campionato

Rigori, punizioni e calci d’angolo: quasi un gol su tre del Napoli è realizzato da palla ferma. Ma sono anche 5 gol subiti nello stesso modo, serve migliorare pure in fase difensvia.

La nuova forza del Napoli su palla inattiva: dieci gol segnati in campionato

Quasi una rete su tre

Sono dieci tra rigori, corner, calci piazzati diretti e indiretti. Su 33 gol segnati. E se pure togliessimo i quattro calci di rigore, il numero resterebbe comunque importante. Una delle forze di questo Napoli sono i gol realizzati sugli sviluppi di palla inattiva. Si è iniziato subito, a Verona: la prima rete del campionato azzurro è in realtà un tocco maldestro di Souprayen su calcio d’angolo dalla sinistra. Poi vennero due gare di pausa, Atalanta e Bologna – anche se contro gli orobici il gran tiro da fuori di Zielinski nasce da un corner -, prima della grandinata. Da Napoli-Benevento in poi, quarta giornata, il Napoli ha timbrato otto volte il tabellino con una rete costruita da fermo. I quattro rigori segnati (tre da Mertens, uno da Jorginho); la punizione e il calcio d’angolo trasformati da Koulibaly (Lazio e Cagliari); la punizione diretta, ancora di Mertens; e poi oggi, due battute dall’angolo e due reti frutto di uno schema ben preciso. Anzi, dei due schemi che il Napoli attua meglio e in maniera più ripetuta.

Sono entrambi concepiti per bypassare il differenziale (solitamente alto) di centimetri con i giocatori della squadra avversaria. Il cross teso a rientrare sul primo palo e quello più arcuato per sfruttare la torre o comunque l’inserimento di un colpitore di testa sul secondo. Oggi si è segnato così, assist di Albiol per Mertens; ma ha funzionato anche a Roma contro, la Lazio – ricorderete la prima conclusione di Albiol poi ribattuta in rete da Koulibaly. Il difensore francosenegalese ha invece segnato contro il Cagliari con uno schema più antico, quello dell’inserimento sul primo palo e punizione dalla destra.

Varietà

Al di là delle etichette sugli schemi – quelle che hanno accompagnato l’arrivo di Sarri -, il Napoli 2017/2018 è una squadra in grado di fare male anche in queste situazioni. Anche da fermo. È un cambiamento importante rispetto alla scorsa stagione, quando il conteggio si arrestò a 12. Con questa proiezione, il Napoli potrebbe arrivare a oltre 30 gol su palla inattiva. Il Torino, leader di specialità nell’ultimo torneo, si è fermato a 19.

Spesso, nel corso degli anni, si sono registrate lamentele in merito ai gol segnati e/o subiti in situazioni di palla inattiva. Ecco, il Napoli di quest’anno eccelle dunque in quella dei gol realizzati, mentre è ancora perforabile su quelli subiti: il calcio di rigore del Verona, il corner dell’Atalanta, la punizione di Viviani, e poi anche le reti di De Vrij e Izzo, arrivate al termine di un’azione nata da calci d’angolo o punizione. Ecco, quello è un aspetto ancora da migliorare. Fa parte di quelle possibilità di “cali di tensione” che rischiano di mortificare il perfetto ingranaggio che è diventato il Napoli. Ne ha parlato Sarri in conferenza, ormai sono i dettagli che separano questa squadra dalla perfezione. Si deve lavorare su quelli. Quello di certe situazioni è uno dei più importanti.

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