Le regole sono chiare, il nostro intento non è polemico. Un giorno potrà esserci uno spazio non edulcorato dedicato alla fotografia?

È una riflessione, non una protesta
Diciamo subito che la nostra non è una protesta. È una riflessione. Instagram ha cancellato la foto di Ciro Fusco che testimonia la strage di Castel Volturno del 2008 (sei extracomunitari uccisi). Nessuna comunicazione ufficiale, è sparita dall’account del Napolista. L’articolo 2 dei termini di base recita così:
È proibito pubblicare sui Servizi foto o altri contenuti violenti, con nudità totali o parziali, discriminatori, illegali, illeciti, contenenti messaggi di odio, pornografici o con allusioni sessuali esplicite.
Il fotogiornalismo
E lo scatto di Ciro Fusco è indubbiamente violento. O meglio, riflette la violenza. Perché riflette la realtà, la immortala. È il lavoro di un reporter al termine di una massacrante giornata di lavoro, come ha spiegato nell’intervista concessa a Mario Laporta per il Napolista.
Quel che colpisce è che il social network dedicato alla fotografia non contempli un segmento importante del fotogiornalismo. Ripetiamo, non è polemica. Le regole sono chiare e hanno fatto bene. C’è però spazio per una discussione sulla realtà che Instagram ammette. Una realtà inevitabilmente edulcorata. A tutela dei minori, dei più piccoli. Ma evidentemente parziale. Chissà che un giorno non si riesca a trovare un modo per poter discutere della fotografia e del fotogiornalismo, quindi della vita reale, senza incorrere in alcun tipo di ban.