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Gazzetta: «Ottimismo Var, perfetta su Mandzukic e ha evitato tre errori per giornata»

Numeri e considerazioni sul Var: «Nel caso-Mandzukic, la parola chiave è continuità, riferita all’azione. Per i vertici arbitrali è impeccabile».

Gazzetta: «Ottimismo Var, perfetta su Mandzukic e ha evitato tre errori per giornata»

L’articolo della Gazzetta

Il Var funziona, può funzionare meglio, stiamo lavorando per voi. E per questo. Non scrive così, la Gazzetta, ma (almeno per noi) intende questo. Il quotidiano rosa, probabilmente, “sente” di dover essere ragionevole. Di dover/voler entrare nell’arena (politica e dialettica) a difesa del Var. Di uno strumento che funziona, come si evince anche dall’articolo pubblicato oggi sul quotidiano in edicola.

Leggiamo: «I primi numeri ufficiali della Var inducono all’ottimismo: la media di errori evitati a giornata in questo inizio di campionato è 3. Non è poco, dato che proiettando questa media sulle 38 giornate di campionato, si arriverebbe a oltre 100 nel corso di tutta la stagione. Questo sì che sarebbe sinonimo di perfezione».

Quindi, bene sottolineare i numeri positivi. Com’è giusto segnalare anche i casi “incerti”, legati al fuorigioco e ai “problemi” della sperimentazione: «”Lavori in corso”. Sarebbe questo il cartello da appendere fuori dalle postazioni Var. Darebbe un senso ben preciso all’evoluzione della tecnologia (in fase sperimentale, sempre meglio ricordarlo),specie sul fuorigioco dove si sta cercando di arrivare a un obiettivo molto ambizioso: gestirlo in modo computerizzato come accade con il gol-non gol».

La tecnologia e i giudizi

A questo punto del pezzo, si parte a “leggere” gli episodi di offside più controversi: quello di Benevento-Inter, soprattutto quello di Kean in Torino-Verona. Si parla di telecamere, di strumenti in dotazione a Sky e al Var, a polemiche che dovrebbero essere via via ridotte.

Poi si entra nella sfera del giudizio: «Bisogna abituarsi, sarà sempre così fino al termine del campionato. E se fino a ieri erano le linee tracciate dalle tv a dettare i tempi, adesso spetta (come è giusto che sia) alle griglie della Var. Il guardalinee elettronico sta emettendo i primi vagiti e ci vorrà un po’ di tempo perché possa spazzare via ogni sospetto».

Cosa ne pensano i vertici arbitrali: «Impeccabile, anche per Atalanta-Juventus. Il gol di Mandzukic? La tecnologia deve controllare la regolarità di un gol nella interezza dell’azione d’attacco. Stessa cosa vale per un rigore. Da quando parte l’analisi della Var?».

La risposta spazza via ogni dubbio: «La parolina magica è continuità, quindi nel momento in cui la squadra riconquista palla e sposta il baricentro in avanti. In questa fase non ci deve essere una interferenza da parte di chi difende, altrimenti tutto si riazzera. C’è poi una questione di buon senso: un possesso palla di 3’ o 4’ (difficile, ma non impossibile) prima di una rete costringerebbe a una revisione infinita, quindi ci si concentra sull’ultima serie di passaggi che portano alla marcatura. Nel caso di Atalanta-Juve l’azione d’attacco bianconera coincide con la discesa di Lichtsteiner, continua conDybala ed è finalizzata da Mandzukic. La continuità è evidente, il fallo (netto) dello svizzero su Gomez diventa decisivo e punibile». Perfetto, era quello che serviva.

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