L’editoriale di Repubblica tra la goleada bianconera e l’epulsione di Bonucci con il passaggio sullo sgabello.
Il commento su Repubblica
Maurizio Crosetti prova a leggere e interpretare il campionato su Repubblica, nel più classico dei commenti onnicomprensivi del lunedì. Si parla della Juventus, che «vira una partitaccia in goleada, ringraziando l’Udinese per essere riuscita a prendere quattro gol in 11 contro 10 e addirittura tre da Khedira». Come dire: grande la squadra di Allegri, ma avversari piccoli piccoli.
È un tema, questo, che ritornerà nel corso del pezzo. Tornando alla Juventus, Crosetti pensa e quindi scrive una cosa molto interessante: «Ora si dovrebbe decidere se la Juve è quella che spacca le porte o quella che prenderebbe gol anche da Gianni Morandi su passaggio di Pupo. Dalla riposta dipenderà il nome dei prossimi campioni d’Italia». Piaccia o meno ai tifosi del Napoli e non solo, ma è proprio così. L’andamento della Juve rispetto alle sue potenzialità dirà quante probabilità hanno gli altri di portarsi a casa il malloppo.
Bonucci
Prima di parlare della crisi della borghesia calcistica italiana, un altro caso emblematico: Leonardo Bonucci. Crosetti si chiede: «ha fatto più male alla difesa bianconera andandosene o a quella milanista arrivando? Sic transit: prima gli permettevano di appoggiare la fronte contro quella degli arbitri, adesso non gli consentono di sistemare i gomiti contro le facce altrui. La sua espulsione non è il trionfo del Truman Show, né dei mille occhi elettronici che ci scrutano, così come il sangue sul volto di Rosi non era mica passata di pomodoro. Pure l’anno scorso, prima del Var, Bonucci sarebbe stato inguaiato dalla prova tv, avrebbe evitato il rosso diretto, non la squalifica». Anche questa è molto interessante. Del Var e delle sue zoppie, però, parleremo a parte.
Il finalino su Bonucci è dedicato al famoso sgabello di Oporto: “la sospensione impedirà al reprobo di affrontare proprio l’allenatore juventino che gli regalò lo sgabello dal quale Bonucci non si è ancora alzato”.