Proprio non ci riusciamo a capire che è una questione di soldi. La narrazione calcistica deve rimanere il luogo dell’ipocrisia. Chissà perché
Non è bastato Neymar
Non sono bastati i 220 milioni di euro per Neymar. Nemmeno i 180 (sempre del Psg) per Mbappé. Figurarsi i 145 del Barcellona per Dembélé. È bastata una frase allusiva di Mino Raiola, che non è ancora il procuratore di Insigne, per far ripartire il solito balletto. È come una di quelle giostrine-carillon che possiamo ammirare nei negozi di giocattoli antichi. Oppure un copione con la stessa gag. Il calcio malato, i soldi che rovinano l’amore, il dibattito sul giocatore-bandiera che non lascerà mai Napoli per amore (ci risiamo). Apoteosi dell’ipocrisia, evidentemente ci appaga.
Gli anti Peter Pan
È un disco rotto. Chissà perché abbiamo piacere a raccontare e a raccontarci questa favoletta. Dell’orco (Raiola) o degli orchi (aggiungiamoci De Laurentiis) che potrebbero essere anche disegnati come vampiri: succhiano soldi e passione, distruggono sogni. Gli anti Peter Pan. Eppure è tutto davanti ai nostri occhi. Ormai non c’è giorno senza una partita di calcio in tv. I Mondiali del 2022 si giocheranno d’inverno. Ci siamo persi anche la vecchia, vecchissima, abitudine del riposo estivo. Con lo stacco di almeno due mesi e la ripresa con le prime partite di Coppa Italia.
A proposito, è molto laterale, ma ci hanno rovinato anche la Coppa Italia. E stavolta noi del Napolista siamo d’accordo. Quando la rivedremo più una finale Bologna-Palermo, oppure quando rivedremo i siciliani in finale contro la Juventus? Proprio il Palermo è stata l’ultima outsider, perse in finale contro l’Inter. La nuova formula è anti-democratica e rende il torneo una questione privata tra le solite note.
Ma torniamo a noi. Cercasi disperatamente qualcuno che alzi il ditino e dica: ben venga una maxi-offerta del Barcellona per Insigne. Ci siamo emozionati alla maxi-festa d’addio di Francesco Totti. È stata il sale del calcio. E siamo d’accordo. Ma, alla fine dei conti, alla Roma è convenuto a suo tempo non vendere Totti al Real Madrid? Il dibattito è aperto. Quanto ha pagato la Roma il sodalizio con il Pupone? Tanto, considerato il lungo addio.
L’avvocato del Diavolo
Poi Insigne può anche restare. Sceglierà lui. Magari davvero vuole rimanere a Napoli a vita. Ma perché non riusciamo ad affrontare la vicenda da un altro punto di vista? Sembra che siamo costretti a ripetere all’infinito la commedia inscenata per Reina. Sarà una questione di soldi anche per Insigne. Come per tutti noi. E anche di ambizioni. Mino Raiola è Al Pacino de L’avvocato del Diavolo: seduce gli uomini puntando sulla vanità. Non sarà eliminando Mino Raiola che la giostra cambierà. Ce ne sarà un altro, probabilmente peggiore, come insegna la vecchietta del Tiranno di Siracusa.