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Champions, il Napoli sa vincere anche al piccolo trotto: 3-1 al Feyenoord

Reti di Insigne, Mertens e Callejon. Reina para un rigore sul 2-0. Il Napoli non spreca energie, accelera quando serve. Nona vittoria stagionale (su dieci partite)

Champions, il Napoli sa vincere anche al piccolo trotto: 3-1 al Feyenoord

Non vinceva in Champions in casa dal Benfica

Il Napoli torna a vincere in Champions in casa dopo un anno (il Nizza era un play-off). Non vinceva dal 4-2 al Benfica partita d’esordio di Sarri nella competizione europea più importante. Poi, sconfitte contro Besiktas e Real Madrid, pareggio con la Dynamo Kiev. Il Napoli batte il Feyenoord 3-1 e lo fa in un modo che fino allo scorso anno sarebbe stato considerato insolito oltre che oltraggioso. Il Napoli sta imparando a giocare e a vincere le partite senza dare tutto in campo. Due gol a inizio tempo, con Insigne e Mertens e poi Callejon. Prima del gol di Amrabat al 93esimo.

Il Napoli dosa le energie e non spreca nemmeno una goccia di benzina in più. Favorito certamente da un avversario modesto che pure nella ripresa, sul 2-0, ha avuto la chance di riaprire la gara ma Reina è stato bravo a parare il rigore di Toornstra. Subito dopo, Callejon ha chiuso i conti con un diagonale dalla sua mattonella su assist di Mertens.

Nona vittoria stagionale in dieci partite

È la nona vittoria stagionale del Napoli su dieci partite. La decima è quella giocata in Ucraina contro la Shakhtar che ha perso a Manchester 2-0 contro lo squadra di Guardiola che guida il girone a punteggio pieno.

Al San Paolo quasi non sembra una partita di Champions. Sia per la cornice di pubblico – c’è qualche vuoto persino in Curva – sia per l’agonismo in campo. Appena 22.500 gli spettatori, record negativo in Champions League.

Il Napoli sblocca subito la partita. Al primo tiro in porta, al settimo minuto. Insigne incrocia benissimo rasoterra da fuori area e supera Jones. Lorenzo corre a festeggiare con la maglietta di Milik. Alla prima occasione. Al Due gol, entrambi in avvio di tempo. Dopo sette minuti Insigne, con un diagonale rasoterra di destro da fuori.

Olandesi modesti

Gli olandesi, come detto, non sono granché. Mostrano un buon palleggio quando non vengono attaccati. Ma vanno in crisi al minimo accenno di pressing. Pressing che la squadra di Sarri aziona soltanto sporadicamente, ci sono energie preziose da risparmiare. La squadra in campo è quella dei titolarissimi. L’unica eccezione è Maksimovic al posto di Albiol dolorante alla schiena. Il Napoli non alza il ritmo ma non è svagato, almeno fino al 2-0. Non è il Napoli avvolgente, del resto quest’anno dopo Nizza non l’abbiamo più visto. Il Benevento non fa testo.

Maksimovic titolare

Potrebbe raddoppiare già al 10′. Bel lancio di Maksimovic che libera Hamsik solo davanti al portiere, Marek è sbilanciato dai difensori ma calcia lo stesso e tira fuori. Il Napoli va a folate, si accende di tanto in tanto. Con Allan, o con Insigne. Reina non deve compiere nemmeno una parata degna di rilievo. Gli olandesi non calciano mai dall’interno dell’area di rigore. L’unico brivido, per così dire, lo regala Reina con un disimpegno sbagliato. Maksimovic sembra acquisire sicurezza minuto dopo minuto. È alla sua seconda partita consecutiva in pochi giorni.

Il Napoli sfiora il raddoppio con ripartenze, ma commette sempre un errore al momento dell’ultimo passaggio. Oppure trova difensori pronti a rimpallare, come su Jorginho che calcia riprendendo un’uscita di Jones su Callejon. O, ancora, è impreciso come Hamsik in chiusura di tempo che incrocia troppo un pallone ben lavorato da Allan e rifinito da Mertens.

Reina si riscatta dopo Ferrara

Il Napoli impiega quattro minuti per segnare nel secondo tempo. Raddoppio figlio del pressing di Ghoulam sulla sinistra che conquista palla e la allunga a Mertens che entra in area, si posizione col corpo e la appoggia rasoterra sul secondo palo. A questo punto, la squadra di Sarri si distrae. Concede un paio di tiri in porta. E poi Ghoulam provoca un calcio di rigore che consente a Reina di riscattarsi dopo Ferrara. Pepe si distende sulla sua sinistra e respinge il tiro di Toornstra. Poi il terzo gol di Callejon. E il valzer di sostituzioni come al solito avviato da Hamsik.

Il Napoli si rimette in carreggiata in Champions e non deve neanche strizzare la maglia nello spogliatoio. Ottimo segnale.

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