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Le piccole di Serie A sono più avanti sugli stadi

Sono le grandi squadre (ad eccezione della Juventus) ad essere indietro. Bergamo rappresenta un caso unico in Italia

Le piccole di Serie A sono più avanti sugli stadi

Lo schema

Nella schematizzazione che segue è riportata la mappa degli stadi di calcio della Serie A (fonte: ONMS. Per una visione completa degli Stadi di Calcio si rinvia alla pubblicazione del Ministero dell’Interno, n. 3 – dicembre 2015,  HYPERLINK “http://www.osservatoriosport.gov.it” www.osservatoriosport.gov.it )

Di seguito è fornita una rapida sintesi delle iniziative in essere e delle loro caratteristiche principali (“http://www.violanews.com” www.violanews.comrielaborazione in proprio), iniziando ad evidenziare gli stadi che sono ritenuti i più belli d’Italia: gli impianti, cioè, di Cesena, Frosinone, Empoli, Pescara, Palermo (“http://www.orticalab.it” www.orticalab.it  12.07.2017).

Foggia

Stadio Zaccheria

(capienza 14.530)

Convenzione  con il Comune per la concessione per un periodo di 30 anni al costo di € 40.000 annuo e con possibilità  di utilizzare un naming right  all’originaria denominazione.

Fiorentina

Stadio Artemio Franchi

(capienza 46.366)

Il Progetto è in attesa della Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Ministero per l’Ambiente in relazione allo spostamento di Metrcafir in altro spazio, così da liberare l’area. Infatti il nuovo impianto, inserito nel progetto di riqualificazione della zona nord-ovest di Firenze, prevede investimenti per circa 420 mln di euro. Lo stadio avrà 40.000 posti a sedere coperti e 77.000 metri quadri di aree commerciali, oltre ad un museo, ristorante con vista sul campo e 10 spazi ristoro.

Empoli

Stadio Carlo Castellani

(capienza 16.284)

E’ l’unico esempio di Stadio modello inglese; infatti, lo stadio sarà di proprietà di una società distinta che gestirà la struttura e ne affitterà l’uso alla squadra che pagherà un canone annuo. Il nuovo impianto (ipotesi 2020) prevede 17.500 posti a sedere coperti, un impianto fotovoltaico e 9.000mq di aree commerciali e di servizi, per un investimento di circa 20 mln di euro.

Atalanta Bergamo

Atleti Azzurri d’Italia

(capienza 24.276)

Rappresenta il primo e, ad oggi, unico esempio della cessione da parte del Comune di un impianto sportivo ad un Club. L’Atalanta ha acquistato il vecchio Stadio Brumana (1928) poi nominato, come l’attuale, Atleti Azzurri d’Italia, per circa 8 mln di euro. I lavori che riguarderanno in particolare le due tribune che non possono essere abbattute inizieranno nel 2018 (Tribuna Pisani)  e termineranno con la tribuna Credeberg nel 2010, per un investimento di circa 30 mln di euro.

Bologna

Renato Dall’Ara

(capienza 36.462)

In corso richiesta al Comune  di concessione dell’impianto per 99 anni. Per la ristrutturazione e l’ammodernamento sono previsti investimenti per oltre 70 mln  di euro che riguarderanno la copertura totale delle gradinate, l’eliminazione della pista di atletica (e quindi il riavvicinamento delle curve al campo), permettendo una futura capienza di 24.000 posti.

Cagliari

Sant’Elia

(capienza 16.003)

In attesa della costruzione del nuovo impianto da realizzare entro il 2020, con un costo di circa 25 mln di euro, il Club sta approntando uno stadio prefabbricato (costo circa 8 mln di euro)  costruito nelle aree parcheggio adiacenti lo stadio. Il completamento è previsto nel 2019 con una capienza di 21.000 posti a sedere  e vari servizi commerciali, uffici e palestre.

Enna

Stadio Gaeta

Concessione per 5-10 anni dell’impianto  con oneri di gestione, custodia, sorveglianza e manutenzione ordinaria a carico del Club.

Frosinone

Matusa

(capienza 9.563)

In corso ampliamento  e ristrutturazione con costo di circa 20 mln di euro a carico del Club. Le fonti finanziarie verranno dai ricavi da diritti TV incassati nella stagione 2015-2016. L’impianto avrà 16.125 posti a sedere.

Bari

San Nicola

(capienza 58.270)

Presentato un primo Progetto  di riqualificazione con costi ipotizzati in circa 150 mln di euro a fronte di una concessione dal Comune per la durata di 99 anni.

Benevento

Stadio Ciro Vigorito

(capienza 12.587)

Su espressa richiesta della FIGC  sono necessari lavori  per adeguare lo stadio per le partite di Serie A e per portarlo  almeno a 16.000 posti.

Sassuolo

Mapei Stadium

(capienza 21.584)

La Mapei ha rilevato all’asta l’impianto di Reggio Emilia per 3.750.000 euro. La messa a norma ed altri interventi sinora hanno comportato investimenti per circa 4 mln di euro. E’ di tutto rilievo che lo stadio, a suo tempo costruito dalla Reggiana, promossa in Serie A (1994), e costato circa 11 mln di euro, aveva visto un investimento di fondi interamente privati, tra i quali significativo il contributo dei tifosi attraverso la sottoscrizione di abbonamenti poliennali

Udinese

Stadio Dacia Arena
(capienza 25.000)

L’impianto è stato costruito sul terreno del vecchio “Friuli” e in  fasi progressive. I lavori iniziati nel giugno 2013 hanno richiesto un investimento di oltre 50 mln di euro totalmente a carico del Club. Sono attualmente in corso lavori migliorativi delle aree adiacenti .

Spal

Stadio Mazza

(capienza 8.000)

E’ in corso un ulteriore ampliamento dei posti a sedere e l’adeguamento dell’impianto alle competizioni di Serie A con la costruzione di una nuova curva  dedicata ai tifosi ospiti, così da portare la struttura al requisito minimo richiesto di 16.000 posti. I relativi costi saranno sostenuti dal Club e dal Comune di Ferrara.

Le grandi sono indietro

Mancano all’appello le cosiddette “grandi” (ad eccezione della Juventus ovviamente) che, soprattutto da questo punto di vista, sono tali solo di nome:

Genoa e Sampdoria, che condividono lo Stadio Marassi;

Lazio e Roma che condividono lo Stadio Olimpico, ma le cui proprietà dei Club ipotizzano faraonici interventi per nuovi  impianti sportivi in aree di loro proprietà o disponibilità, soggette a  vincoli di ogni genere;

Milan e Inter, che condividono lo Stadio di San Siro ed i cui nuovi proprietari dell’Est asiatico, per ora, non sembrano intenzionati ad intervenire per investire in strutture sportive;

Napoli, che, secondo il suo Presidente, per un nuovo impianto “deve aspettare che maturino certe opportunità per decidere se trasformare il San Paolo in uno Stadio modello  con tutti gli ostacoli burocratici che ne deriverebbero o se, invece, costruire un nuovo impianto, per esempio, a Bagnoli, una volta effettuata la bonifica”.

Impiantistica sportiva

Sempre in tema di impiantistica sportiva e di fonti finanziarie connesse è opportuno sottolineare  quanto segue

Per la copertura dei relativi investimenti che prevedono, anche in relazione agli attuali limiti di proprietà pubblica degli stadi (Comuni) in Italia, è rilevante riportare una sintetica riflessione, scaturita dal recente accordo con la Goldman Sachs stipulato dalla proprietà dei terreni sui quali dovrebbe sorgere lo stadio, da affittare alla AS Roma per 30 anni.

Al riguardo (cfr. Business Insider, “Perché Goldman Sachs e Bank of America Merrill Lynch finanziano i nuovi stadi delle squadre di calcio europee”, di Anjuli Davies e Steve Slater- luglio 2017), ricordo che i due leader di questo nuovo mercato, rappresentato dalla costruzione/ristrutturazione di impianti sportivi, sono intervenuti recentemente (maggio 2017) a sostegno della costruzione del nuovo stadio del Tottenham Hotspur (da 61.500 posti), al cui costo, previsto  di circa 455 mln di euro, contribuiscono direttamente con un prestito quinquennale garantito.

La struttura delle garanzie a sostegno dei finanziamenti, in genere, prevede, oltre all’emissione di azioni/ obbligazioni, la vendita dei naming rights, la cartolarizzazione degli introiti futuri da ticketing, la cessione dei diritti TV futuri.

Pianificazione a medio-lungo-termine

In sostanza, una pianificazione finanziaria a medio-lungo termine, strutturata in modo molto simile al project finance.

Sono, infatti, i futuri incassi, ipotizzati nel piano industriale, legati alla gestione dell’impianto sportivo, i ritorni economici che permetteranno di rimborsare (in capitale ed interessi) l’indebitamento.

I margini di tali interventi finanziari, che hanno visto il successo, in specie in USA (es. Stadio Dallas Cowboys, del 2009  con un costo di 1,2 miliardi di dollari), se si riflette sulla rischiosità dell’investimento, sono ritenuti elevati.

Rischiosità condizionata dalla necessità di una sempre maggiore presenza di spettatori alle gare e, soprattutto, dalla partecipazione alla Champions, anche se, come affermato, tali rischi possono essere compensati da un utilizzo diversificato dell’impianto sportivo rispetto al match calcistico e per tutti i 365 giorni dell’anno.

L’impiantistica sportiva degli altri

Una finestra sull’impiantistica sportiva degli “altri” in Europa riuscirà, forse, ad esprimere meglio di tante parole lo stato di arretratezza, con rare eccezioni, delle proprietà dei Club italiani nel rapporto con le Istituzioni ai fini delle  ristrutturazioni e degli ammodernamenti dei rispettivi impianti sportivi.

A questo proposito, si rinvia all’ottimo Documento predisposto dall’UEFA/FIGC Guida agli Stadi di Qualità (2011), che fornisce “delle linee guida basate sull’esperienza di specialisti coinvolti in altri progetti di stadi e, cosa importante, indica delle potenziali criticità che devono essere evitate. Il nostro obiettivo è il miglioramento della qualità sia degli stadi nuovi che di quelli esistenti in Europa, non solo in termini di funzionalità e progetto, ma anche per la maniera in cui essi contribuiscono alla loro comunità”.(Mark Fenwick, RFA Fenwick Iribarren Architects).

E’, invece,  opportuno richiamare alcuni passi del Documento UEFA/FIGC, che sono in linea con quanto realizzato dalla Juventus: “Indipendentemente dalla dimensione e dallo status dello stadio, dovrebbe essere possibile rendere l’identità del club e della squadra una parte integrale della struttura, per esempio includendo nel progetto i colori e i simboli della squadra. …. Uno stadio dovrebbe diventare un’icona locale, che simboleggia l’orgoglio e l’unità della comunità. La facciata potrebbe incorporare dei motivi che riflettono la geografia, le tradizioni, i progetti, i colori ed altre caratteristiche locali. Misure di questo tipo possono aiutare ad intensificare il legame emotivo tra gli utenti, la comunità locale e lo stadio” (cfr. pag. 99).

(1- continua)

Presidente Federsupporter (www.federsupporter.it)

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