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La bella storia del Bournemouth: Howe, il possibile fallimento, la crescita

Il Bournemouth, avversario del Napoli nell’amichevole di questa sera: la narrativa del manager inglese, il gioco propositivo e il progetto del club.

La bella storia del Bournemouth: Howe, il possibile fallimento, la crescita

The Next Big Thing

Eddie Howe è considerato uno dei migliori allenatori inglesi dell’ultima generazione. L’ultima Premier l’ha eletto miglior tecnico britannico, perché il suo Bournemouth – nono in classifica a maggio 2017 – è stata la prima squadra con un mister non straniero. Non è poco, e non è solo una questione di nazionalità. Il Bournemouth, pur non rinunciando ad alcune caratteristiche peculiari del calcio Uk, è una squadra che prova a impostare un gioco diverso, ricercato, che esula dal semplice pallone lungo giocato sulle punte.

Quello delle Cherries è un vero e proprio modello, tutto si basa sull’idea. L’espressione sul campo di questo progetto non poteva che nascere e crescere secondo questa dinamica, il Bournemouth progetta gioco in ogni partita così come la sua scalata alla Premier è stata pensata, impostata, realizzata con un lavoro a lungo termine. Howe è in sella dal 2012, il progetto societario è iniziato nel 2011. E porta la firma di Maxim Denim, cognome da jeans e un patrimonio importante, costruito negli anni nel settore dell’industria petrolchimica. Il club del sud dell’Inghilterra viene acquistato quando è a un passo dalla cancellazione per debiti, l’intervento di Demin è salvifico e dà inizio alla favola.

Nel 2013 il primo salto di categoria, dalla League One alla Championship, poi nel 2015 l’approdo in Premier. L’impatto, nonostante si trattasse dell’esordio assoluto in massima serie, è sereno. La salvezza viene costruita in tardo autunno, la squadra accumula un buon vantaggio sulla zona calda e lo gestisce per tutta la stagione. Poi il nono posto dello scorso anno, gli apprezzamenti della critica per Howe, che per TheseFootballTimes è addirittura «in corsa per diventare il migliore allenatore d’Europa».

Squadra e gioco

Nel pezzo linkato appena sopra, Howe viene indicato come successore di Wenger all’Arsenal. Per stile di gioco, per idee fondative del progetto. Quest’anno, le Cherries ripartiranno da Begovic e Aké, i due nuovi arrivi dal Chelsea. Per il difensore olandese, investimento importante (22 milioni) e un inserimento semplice in una squadra dai meccanismi oliati, con un’età media giovane (26,5 anni) e l’idea di pensare alla prossima Premier come un’occasione per migliorarsi, ancora.

I giocatori migliori (AfobeKing, Ibe) sono tutti sotto i 25 anni, il dinamismo e la verticalità nell’approccio al gioco sono caratteristiche ricercate sul mercato e riprodotte sul campo da Howe. Un test perfetto per Sarri, che aveva chiesto di alzare sensibilmente il ritmo delle sue amichevoli. A Monaco non è stato possibile, per via di un orario e di una temperatura non adatti. A Bournemouth, nel piccolo ma iconico Dean Count, potrebbe essere un’altra storia. Per merito delle Cherries, che non rinnegheranno proprio oggi i loro principi di intensità; per merito di una temperatura gradevole, 21° con qualche nuvola. Perfetto per giocare a calcio, soprattutto di sera. Appuntamento alle 20.30, per un confronto suggestivo e utile al Napoli in vista del Nizza. I colori sono gli stessi, iniziamo almeno ad abituare i nostri occhi.

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