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Higuain si conferma il Leconte del calcio: non vale 90 milioni

Stasera anche gli ultimi riottosi hanno capito perché il Real lasciò partire Gonzalo. La partita vista dalla Puglia, circondato da tifosi della Juve

Higuain si conferma il Leconte del calcio: non vale 90 milioni

La speranza restano i bambini

È finita con una signora che ha chiesto ad alta voce: «Scusi, ma ha vinto la schedina?». La domanda era rivolta al sottoscritto che in quel lembo di Puglia ha guardato la partita attorniato da juventini. Con una meravigliosa, magica, eccezione: i bambini. I bambini hanno tifato tutti Real Madrid. Tutti Cristiano Ronaldo. Gli unici ad esultare – insieme con il sottoscritto – al triplice fischio finale e anche prima. È finita così la serata della Juventus e del suo popolo. Schiantati 4-1 dal Real Madrid dopo aver giocato un primo tempo ai limiti della perfezione, condito da un gol da storia del calcio. E stavolta non siamo ironici. Ma nel secondo tempo, non c’è stata partita. Quasi imbarazzante il dominio dei blancos di Zidane che hanno lasciato alla Juventus un solo tiro in porta: sul 3-1. È finita come a Messico 70. Quattro a uno.

Andrea Agnelli come un leader

Va anche riconosciuta la forza di Andrea Agnelli che, come un vero leader, va in tv nel momento del bisogno a suonare la carica. A tenere alta la bandiera. Sapete qual è la posizione del Napolista su Agnelli nel processo sportivo in corso alla Figc ma stasera gli si devono riconoscere le stimmate della leadership.

Che cosa dire? Bisogna dire che in Italia tutto è drogato. E che quest’ambiente, anche giornalistico, drogato, non favorisce la Juventus (è sufficiente pensare a quel che ha scritto Sconcerti di Cristiano Ronaldo) . Che ha disputato un’ottima Champions. Ha eliminato il Barcellona. E ha messo anche alle corde il Real nel primo tempo. Ma nel secondo non c’è stata storia. Il Real Madrid ha trattato la Juventus come ha trattato il Napoli. Ha fatto sfogare gli avversari, poi li ha annichiliti. Li ha scherzati.

La differenza tra Gonzalo e Cristiano

Toccherà alla Juventus fare un bilancio di questa serata. Sarà onere della Juventus capire – probabilmente lo hanno sempre saputo – che novanta milioni per Gonzalo Higuain sono una cifra esagerata. Perché Higuain non li vale. Perché lo sport – questo vale anche per Napoli – è innanzitutto forza mentale. Higuain in Europa conta poco. Higuain ha disputato la sua ottava finale senza segnare. Non può essere un caso. E infatti non lo è. Gran bel giocatore, per carità. Ma i fuoriclasse sono altri. I fuoriclasse sono coloro i quali toccano due palloni e segnano due gol. Come Cristiano Ronaldo. Stasera è stato chiaro anche ai più riottosi perché il Real diede il via libera alla cessione di Gonzalo al Napoli. Non è un fuoriclasse. È il Leconte del calcio. Henri Leconte. Grande braccio. Ma zero testa. Inconsistente. Novanta milioni non li vale né ora né mai. È stato un grande De Laurentiis a venderlo per quella cifra. Perciò Cristiano Ronaldo vince i Palloni d’oro e Gonzalo no.

Ivan Drago

Questa sera non si è visto nemmeno Dybala. Detto questo, la stagione della Juventus resta molto valida. Anche perché in Italia fino a quest’anno nessuno si è sentito talmente forte al punto da sfidarli. E la Juventus va sfidata. Come Ivan Drago. A un certo punto, devi avere il coraggio di sferrare un pugno per scoprire che anche lui può essere ferito. La Juventus resta la squadra più forte in Italia, ci mancherebbe. Ma nonostante Higuain e Pjanic, non è andata oltre il risultato di due anni fa. Una finale di Champions. Due anni fa, bloccata dal Barcellona. Stasera, umiliata dal Real Madrid. La campagna acquisti applaudita dai media non ha portato l’ambita Champions. In nove finali, ne hanno vinte due. Di cui una all’Heysel. Lontano dall’Italia, perdono la loro sicurezza.

Anche la Juventus ora dovrà ripartire. Da Allegri, speriamo per loro, che quest’anno ha allungato la vita dei bianconeri con un’invenzione tattica. E probabilmente da qualche ritocco in difesa. A noi napolisti deve solo interessare che sono umani, che soffrono quando sono sotto pressione. Ovviamente nessuno in Italia è il Real Madrid. È tutto da questo angolo di Puglia dolcemente silenzioso.

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