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Il Napoli entra nel mondo degli adulti

Meglio essere bruttini antipatici e vincenti che splendidi simpatici e perdenti. Per la perfezione c’è sempre tempo. Non dobbiamo dare ogni volta lezioni di estetica.

Il Napoli entra nel mondo degli adulti

Di mestiere e di garra

Di cattolici adulti parlò Romano Prodi. Ecco, il Napoli entra nel mondo degli adulti. E non deve vergognarsene. Vince una partita in rimonta, batte la Sampdoria all’ultimo minuto. Gioca maluccio rispetto agli standard cui ci aveva abituati ma comunque ha tirato in porta decisamente più della Sampdoria. E sì, i doriani hanno giocato gli ultimi trenta minuti in dieci uomini ma non è colpa nostra se Silvestre è stato così ingenuo da andare a disturbare Reina sul rinvio. Reina ha esagerato? Lo fanno in tanti. Quando lo fanno gli altri, si chiama mestiere. Stasera lo abbiamo fatto anche noi.

Non ha rubato nulla

Il Napoli non ha rubato nulla. Nulla. Ha vinto una partita senza dominare dal primo all’ultimo minuto. Su un terreno di gioco non all’altezza. È partito bene nei primissimi minuti, poi è parso imballato. Sarri ha preferito Tonelli a Maksimovic e ha recuperato in extremis Chiriches e Hysaj (protagonisti in negativo del gol della squadra di Giampaolo). A centrocampo ha schierato Allan (sotto tono), Jorginho (non brillante e un Hamsik irriconoscibile (non ha mai sbagliato tanti passaggi nell’ultimo anno e mezzo). Davanti il tridente dei piccoli.

Meglio bruttini, antipatici e vincenti

La Sampdoria è una squadra organizzata e a centrocampo ha concesso poco. Ottimo Torreira. Nella ripresa, sotto di un gol, si è giocato a una sola porta. Fatta eccezione per un paio di incursioni di Muriel. Mertens si è divorato un paio di gol. Non è stato il solito Napoli. Poi l’espulsione che ha cambiato la partita. Il Napoli ha avuto il merito e la forza di crederci. Non sempre si può avere il primato dell’estetica. Meglio essere bruttini antipatici e vincenti che splendidi simpatici e perdenti. Per la perfezione c’è sempre tempo.

Gabbiadini l’uomo con la valigia

Il Napoli ci ha creduto. Dentro Gabbiadini, fuori Jorginho. E, prima, Zielinski al posto di Allan: il polacco ha impresso un altro ritmo al centrocampo. Si è schierato col 4-2-3-1. L’uomo con la valigia (Manolo) ha segnato l’1-1 (secondo gol consecutivo dopo quello di Firenze). Poi Puggioni ha compiuto due ottime parate (un miracolo su Hamsik). E proprio allo scadere, Tonelli ha avuto la freddezza di insaccare un assist di Strinic.

Sfatati due tabù

Il Napoli ha sfatato due tabù. Ha vinto in rimonta. E ha vinto quella partita sporca che non riuscivamo mai a portare a casa. Il Napoli ha dimostrato di saper soffrire e di saper portare a casa anche incontri esteticamente tutt’altro che ineccepibili. Non c’è nulla di cui imbarazzarsi. È il calcio. È il mondo degli adulti.

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