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Il destino del Napoli è avere allenatori integralisti

Mazzarri, Benitez e ora Sarri. Il Napoli appare sempre più inconcludente, ricorda la scena del guerriero con la scimitarra di Indiana Jones.

Il destino del Napoli è avere allenatori integralisti
L'abbraccio al San Paolo tra Benitez e Mazzarri

Sarri come Mazzarri e Benitez

Sembra che il destino del Napoli sia avere allenatori integralisti (nel senso del modulo): uno solo e basta, senza deroghe.

Con Mazzarri era il 3-5-2, con Benitez il 4-2-3-1, con Sarri il 4-3-3.

E dire, nel caso di Sarri, che tutti ci eravamo spesi ad elogiarlo per la sua flessibilità quando l’anno scorso ad inizio campionato aveva rinunciato ad un altro modulo per questo. Ma da allora in poi basta. Anche lui, come Mazzarri e Benitez, si è legato ad un modulo, uno solo, e di conseguenza non è il modulo che si adatta ai giocatori ma viceversa sono i giocatori che si devono adeguare al modulo. E magari anche se sono bravi, se non sono adatti all’unico modulo possono anche non giocare mai o quasi. O, come nel caso di Gabbiadini, se non sono adatti a quel ruolo previsto dal modulo o lo intepretano (male) o niente.

Gli avversari sanno a occhi chiusi come giocherà il Napoli

Questa visione se da un lato, come si dice, facilita gli automatismi in campo tra i giocatori della squadra, purtroppo facilita anche gli allenatori avversari che sanno ad occhi chiusi come il Napoli giocherà e possono studiare le contromosse senza timore di sorprese.

Quest’anno si sta ripetendo quello che era già accaduto con Benitez: un primo anno scintillante, con una interpretazione del calcio piacevole e sorprendente, un secondo anno molto meno, quando tutti gli avversari hanno ormai imparato come gioca la squadra.

Il Napoli con il passare delle settimane appare sempre più inconcludente. Capace di un gioco brillante, ma facilmente contenuto in termini di efficacia dagli avversari. Il Napoli macina tanto, ma macina acqua.

E ricorda la scena del guerriero con la scimitarra di Indiana Jones

Grande spettacolo di potenza ma poi un colpo di pistola dell’avversario…

Secondo le più recenti discipline la definizione ricorrente di intelligenza è la “capacità di adattarsi al cambiamento”, la capacità di trovare soluzioni nuove e più efficaci per affrontare le difficoltà.

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