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Strinic titolare con la Croazia: ora deve convincersi solo Sarri

La sua presenza in campo, ieri sera, ha sorpreso anche i media croati. Ora servirà il turnover: il croato riuscirà a convincere il tecnico azzurro o resterà un mistero irrisolto?

Strinic titolare con la Croazia: ora deve convincersi solo Sarri

Ma chi è davvero Ivan Strinic? O meglio: qual è il livello vero di Ivan Strinic? Se lo chiedono anche in Croazia, dopo che ieri sera il ct Cacic ha sorpreso un po’ tutti schierandolo titolare nel match contro la Turchia. Nelle pagelle (in lingua croata) del match di qualificazione mondiale, si legge infatti: «La grande novità, considerando come la sua reputazione tra gli appassionati e gran parte del pubblico. Il duello Strinić-Mor, alla vigilia della partita, era stato annunciato come sbilanciato a favore del calciatore turco. A un’incursione pericolosa, la riserva del Napoli ha chiuso la nuova stella della Turchia. Inoltre, Strinić ha mostrato una capacità offensiva diversa rispetto al passato». Voto 6.5.

Insomma, ci sono rimasti anche loro. Il fatto che in una descrizione venga definito come “la riserva del Napoli” ci pare sacrosanto. Lo dicono i numeri. Strinic, nella scorsa stagione, ha giocato appena 13 partite, di cui 6 in Europa League. Una riserva, appunto, nel senso più assoluto del termine. Rispetto all’anno scorso, però, il Napoli è cambiato. Strinic-Ghoulam, fino a giugno 2016, era uno di quei duelli in cui qualcuno, non Sarri evidentemente, avrebbe potuto pensare a una partenza dalla stessa linea. Due giocatori di livello internazionale, riconosciuti come “importanti” nell’economia del movimento di riferimento (algerino e croato), e pure abbastanza diversi tatticamente da poter pensare a una rotazione. Invece, Ghoulam era l’intoccabile assoluto (anche grazie a una condizione fisica straripante) e Strinic era la riserva. Punto.

Come andrà, quest’anno? C’è la Champions, le partite che si giocano ogni tre giorni sono (da subito) tutte decisive. Il Napoli ha allargato a buona parte dei ruoli in campo la possibilità di avere dei duelli come quello dell’anno scorso tra il biondo croato e il suo contraltare franco-algerino, Sarri ha per le mani una premessa di turnover necessario e il dovere di applicarla. E, sulla fascia sinistra difensiva, gli interpreti sono rimasti gli stessi. Anche se il mercato, in alcuni frangenti, aveva vociferato di un Napoli alla ricerca pure di un terzino sinistro, magari polivalente in modo da occupare due caselle con un solo calciatore (Criscito?).

Viste tutte queste premesse, c’è da verificare e recuperare Ivan Strinic. C’è bisogno di lui, ed è chiaro. Ma soprattutto ci sarà bisogno di lui: a gennaio, il titolare Ghoulam sarà impegnato per un mese intero in Coppa d’Africa. E quindi, al momento, il titolare si chiama Ivan Strinic. Senza se e senza ma. Si chiamerà Ivan Strinic se il Napoli non interverrà sul mercato. Ma, se conosciamo Sarri, si chiamerà Ivan Strinic anche se il Napoli dovesse acquistare qualcuno a età gennaio, tipo, e poi si ritroverebbe a doverlo inserire negli schemi. Una roba che invece Strinic conosce e manda già a memoria, che lo eleggerebbe (probabilmente, ma visti i precedenti non si sa mai) titolare anche in caso di arrivo di un crack nel ruolo. Che, comunque, è un’eventualità che ci sentiamo di escludere a priori.

Il “destino” di questo calciatore lo capiremo a stretto, strettissimo giro di posta: sabato si gioca la prima gara di un vero e proprio tour de force, e ci sarà bisogno di tutti. Sarà anche il modo per capire come Sarri vuol far evolvere la sua rotazione di uomini dopo l’assaggio diciamo risicato (eufemismo) dell’anno scorso. Quando, appunto, un presunto “titolare aggiunto” come Strinic mise insieme le briciole. Ma, alla fine, venne fuori anche discretamente. Nelle biografie annuali della scorsa stagione, scrivevamo così: «Le statistiche del campionato dicono 11 azioni difensive in tutto, con un’occasione creata (key passes) e un buonissimo 89% di accuratezza nei passaggi. Roba elementare, certo, ma comunque 9 appoggi su 10 sono giusti. Per l’Europa League, in Europa League, la situazione migliora. E anche di molto. Certo, parliamo sempre di sole 6 partite giocate, e magari di avversari non proprio trascendentali. Però poi scopri che in Napoli-Villarreal Strinic ha creato due azioni offensive con altrettanti Key Passes personali; scopri che gli interventi difensivi a partita tra tackle, palle rilanciate e intercettate diventano 5,6. Che la percentuale di passaggi riusciti non solo rimane uguale, ma cresce addirittura. Fino al 90%»

Strinic non è male, insomma e in fondo. È che a un certo punto scompare. Nel secondo anno di Benitez, arrivò a gennaio e si impose da subito come contraltare difensivamente attento di Ghoulam. Poi finì in panchina. Sarri non l’ha mai realmente considerato, se non dopo sei mesi di apprendistato (esordio in campionato a gennaio, per Frosinone-Napoli) tra Europa League e sedute di allenamento. Quest’anno, chissà. Intanto, gioca con la Croazia da titolare e stupisce tutti anche lì. Saremmo lieti fosse in grado di farlo, finalmente, anche da noi. Il Napoli dei co-titolari è alla ricerca di un terzino sinistro affidabile per dare il cambio a Ghoulam. Sarri ci deve dire se Ivan Strinic, nei suoi pensieri, è riuscito a diventarlo. Ivan Strinic, in ultima istanza, deve convincerci definitivamente.

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