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Damato addizionale a Sassuolo: la “retrocessione” che ‘punisce’ gli arbitri è una consuetudine

Il fischietto di Barletta non è stato fermato dall’Aia. Era già successo in passato, ad esempio a Rizzoli dopo Toro-Juve del 2016. L’ultimo sospeso è stato Rocchi.

Damato addizionale a Sassuolo: la “retrocessione” che ‘punisce’ gli arbitri è una consuetudine

Abbiamo già dato la notizia giovedì, all’indomani della bufera: Antonio Damato, arbitro di Genoa-Napoli, sarà in campo anche per questa giornata di campionato. Farà l’addizionale in Sassuolo-Udinese. Nonostante quanto scritto a pagina 23 del regolamento arbitrale: «Gli Organi tecnici possono disporre la sospensione tecnica fino ad un massimo di due mesi per inadempienze tecniche, atletiche o comportamentali che non investano l’aspetto disciplinare».

Secondo il regolamento del gioco del calcio, quello a cui si attiene la Figc, Damato ha commesso due errori di valutazione. Qualcuno, a Napoli, si è chiesto perché Damato non sia stato fermato. Evidentemente, quanto successo a Marassi è stato troppo poco per poter giustificare uno stop formale dall’Aia. Per l’arbitro di Barletta, il criterio adottato è quello classico, non scritto: un turno di stop come arbitro, la retrocessione ad addizionale. Come successo a Rizzoli l’anno scorso dopo il derby di Torino, con Tuttosport che scrisse di come questa scelta potesse essere fatta per «questione di turnazione e, magari, frutto di una decisione logica per rasserenare iI clima».

Un altro giro veloce in rete ci riporta ad altri casi trattati in maniera simile: ad esempio quello dell’arbitro Massa nel 2013, fermato dopo un Torino-Milan come arbitro e utilizzato nella domenica successiva come addizionale in Juventus-Verona. Una scelta che permette agli arbitri di ruotare, ma che sa anche di “punizione” non formale per errori di lieve entità.

L’ultimo grande caso di sospensione “vera” fu quello di Gianluca Rocchi dopo Juventus-Roma del 5 ottobre 2014. Il fischietto fiorentino fu fermato per due partite, non entrò in nessuna sestina arbitrale neanche come arbitro di porta, per poi tornare come direttore di gara il 29 ottobre successivo.

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